Avezzano. Era l’ultima casetta asismica, il simbolo della ricostruzione sbagliata dopo il terremoto il 1915 che rase al suolo Avezzano e la Marsica. E’ stata abbattuta con una solenne cerimonia nei giorni scorsi. A distanza di giorni, però, le mura sono ancora in piedi e l’edifico è nel degrado. Proteste dei residenti a causa delle pantegane e dei ratti presenti nei paraggi. Una grande ruspa è arrivata qualche giorno fa in via Garibaldi per abbattere un simbolo del post terremoto ormai da anni rifugio per senza tetti ed extracomunitari. Il primo cittadino, Gianni Di Pangrazio, ha salutato l’iniziativa con clamore assistendo all’abbattimento di una parte delle abitazioni. Un intervento atteso da anni che doveva terminare nel giro di un paio di giorni, ma poi i lavori non sono più proseguiti. Davanti ai riflettori, infatti, è stato buttato giù il tetto e parte delle pareti perimetrali, il resto però è ancora lì. Coperte, pezzi di mobili, materassi e avanzi di cibo sono rimasti dentro insieme a insetti e ratti. La situazione, che va avanti ormai da giorni, sta creando disagi ai residenti i quali auspicano che la pulizia annunciata venga effettuata il prima possibile.