Avezzano. La Vesuvius conferma la chiusura del sito avezzanese. Non c’è più nulla da fare, il Comitato aziendale europeo ristretto, durante un incontro a Düsseldorf in Germania, ha ribadito che entro la fine dell’anno la fabbrica sarà chiusa. Nessun passo indietro, come speravano gli 83 dipendenti, e nessuna novità. Lo stabilimento, dove si producono piastre per altiforni, verrà chiuso per potenziare la produzione di un altro sito della società in Polonia. Stessa sorte toccherà alla fabbrica di Cagliari la cui produzione però verrà dirottata in Spagna. “Ci hanno confermato la chiusura”, ha commentato Emiliano Di Salvatore, rsu di stabilimento, “ho provato a chiedere quanto costerà questa operazione e se sono stati già stanziati dei fondi, ma non hanno voluto darmi alcuna risposta. Si stanno già attrezzando per spostare la produzione fuori dall’Europa per poi ritornare in Polonia quando sarà ultimato lo stabilimento. Le macchine buone della fabbrica di Avezzano le porteranno via e le sistemeranno in siti. Mi hanno inoltre confermato che non venderanno l’azienda ad altri concorrenti, come annunciato al ministero per lo sviluppo economico”. Intanto sono molte le iniziative che stanno portando avanti i rappresentanti istituzionali e le parti sociali per poter trovare una soluzione valida. Nei giorni scorsi si è parlato anche di possibili nuovi acquirenti ma la voce non è stata ancora confermata. Ora la preoccupazione più grande è per la gestione degli ammortizzatori sociali. I dipendenti della Vesuvius, infatti, non potranno usufruire dei 36mesi di cassa integrazione come hanno fatto molti colleghi di altre fabbriche marsicane. La cassa verrà regolata dalle nuove normative che per stabilire la durata esatta tengono conto di molteplici parametri. Un operaio, quindi, potrebbe usufruire di 12 mesi di ammortizzatori, sociali mentre un altro con una situazione diversa di 24