Luco dei Marsi. Rientro traumatico per i ragazzi delle scuole marsicane. Circa duecento studenti di Luco sono stati infatti lasciati a piedi dal servizio Tua il primo giorno di scuola. Le famiglie hanno dovuto accompagnare i loro figli alle scuole di Avezzano con i propri mezzi, prendendo permessi dal lavoro, in quanto gli autobus previsti fino allo scorso anno sono stati soppressi. “Mi sono recato presso l’ufficio della Tua in piazzale Kennedy”, ha spiegato un viaggiatore, “e mi hanno detto che le corse di cui mi lamentavo erano state soppresse. Mentre ero nell’ufficio sono arrivate decine di telefonate di lamentele di studenti lasciati a piedi. Il responsabile dell’ufficio mi ha detto che sono state tagliate il 30 per cento delle corse a fronte di un aumento delle tariffe del 15 per cento dei biglietti. Poi mi ha consigliato di rivolgermi al sindaco del mio paese, così come avrebbe dovuto fare qualsiasi altro viaggiatore di altri paesi per far arrivare la lamentela in regione. Comunque sia”, ha assicurato, “ci saranno azioni di protesta in tutta la Marsica”. Sui tagli alle linee è intervenuto nei giorni scorsi anche il sindacato. Walter Tangredi e Andrea Tucceri della Filt Cgil criticano la proposta presentata dall’azienda che “prevede un recupero chilometrico (km 127.892 tpl, km commerciale 18.800 per un totale di 146.692) il taglio di 9 unita tra il personale e successive delle ristrutturazioni in altre due sedi periferiche non presenti nella proposta presentata. A tale drammatica situazione va aggiunta la comunicazione da parte aziendale in via ufficiosa di un ulteriore taglio alle risorse finanziarie per il trasporto pubblico, nel periodo autunnale”.
Altro argomento che desta notevole perplessità in una zona che già è penalizzata dalla mancanza del biglietto unico presente solo nell’area metropolitana (Chieti/Pescara) è stata l’ultima legge regionale che prevede un aumento tariffario su biglietti e abbonamenti che va dal 5 per cento in alcuni comuni marsicani e del 15 per cento in tutti gli altri. “Qui altra beffa per la Marsica”, affermano, “perché gli aumenti minimi sono previsti per le aree interne e guardando la lista stilata dalla Regione solo alcuni comuni marsicani sono stati inseriti. Per assurdo, comuni che distano tra loro pochi chilometri hanno avuto un aumento tariffario differente”.
I comuni favoriti sono Pescina, Bisegna, Gioia, Lecce, Ortona, Ortucchio, San Benedetto e Villavallelonga. Non si capisce perché un comune sì e magari il comune vicino no. Aumento solo del 5 per cento anche nei comuni rovetani di Balsorano, Morino, San Vincenzo e Civita d’Antino. Questa disparità di trattamento tra comuni confinanti ha mandato su tutte le furie molti pendolari che si domandano perché sono stati discriminati e chiedono delucidazioni ai consiglieri regionali marsicani.