Avezzano. “La Regione Abruzzo nel nome del riformismo (soppressione delle Provincie) che in questi giorni è sulla bocca di tutti, per quanto riguarda la gestione faunistico-venatoria della Provincia dell’Aquila ci lascia interdetti”. A parlare è l’Arci Caccia che chiede spiegazioni sulla chiusura degli sportelli in tutta la Provincia tranne che all’Aquila dove sono invece stati chiusi comunque gli uffici. “Invece di risolvere i problemi legati al territorio rivedendo la gestione degli Ambiti Territoriali di caccia, che in questo momento sono spese inutili, senza alcun beneficio per la gestione del territorio”, spiegano dall’Arci Caccia, invece di nominare la commissione per l’abilitazione venatoria, in modo che molti certificati non scadano, quindi un aggravio di spese per le famiglie, la Regione Abruzzo che cosa fa? Nel giorno della preapertura della caccia (1 settembre) chiude gli sportelli di Sulmona, Avezzano e a L’Aquila sopprime l’ufficio, facendo rimanere solo lo sportello. Il cacciatore da Castel di Sangro o da Balsorano deve venire a L’Aquila. L’ufficio caccia viene sciolto, perdendo le professionalità acquisite negli anni. Per che cosa? Vedremo! L’Arci-Caccia Provinciale dell’Aquila rivolge un appello al presidente della Provincia, ai Consiglieri Provinciali, ai consiglieri regionali eletti nel territorio della Provincia, affinché vengano riaperti gli sportelli di Sulmona, Avezzano e l’ufficio dell’Aquila recuperando le professionalità precedenti, in modo da non ricominciare da zero”.