Avezzano. Al via le verifiche nelle scuole della città, ma le lezioni riprenderanno prima dei controlli. Dopo l’appello delle mamme che hanno chiesto maggiore chiarezza sulla stabilità delle strutture della città è partita la corsa per assicurare a tutti maggiore tranquillità. Dopo i trasferimenti degli alunni della scuola “Mario Pomilio” all’Istituto tecnico per geometri, nove classi della Don Bosco all’istituto industriale, mentre la scuola di via Fucino e le sue dodici classi in via Pertini e i ragazzi che frequentano la Vivenza tutti al Centro Noesis, bisogna pensare alle altre strutture scolastiche. Il problema, però, sono i tempi. Lunedì infatti riprenderanno le lezioni, ma alla scuola media Corradini le verifiche sono fissate per venerdì 16. Cosa faranno a questo punto i genitori? “Tutti stiamo in apprensione”, ha spiegato il dirigente scolastico, Angelo Recina, “ci sono delle prassi istituzionali da rispettare e lo stiamo facendo. Abbiamo chiesto insieme ad altri presidi un incontro all’amministrazione per capire come si stanno muovendo. Fare i controlli era nella prassi, anche perché ho ricevuto la comunicazione 10 giorni prima del terremoto, e già in primavera era venuta l’Enea. La prossima verifica ci sarà il 16, noi però il 12 per legge dobbiamo riprendere le lezioni e non possiamo posticipare la riapertura. La scuola Corradini è agibili, altrimenti non stavamo qui”. Il Comune, che ne ha il potere, potrebbe decidere di far slittare la ripresa delle lezioni. Ma per ora non è stato deciso nulla. Intanto anche negli altri paesi marsicani cresce la preoccupazione. Intanto è partita una petizione per chiedere i moduli provvisori e questa mattina alle 9 nella scuola Don Bosco ci sarà un confronto tra i genitori e i tecnici comunali. A Celano i riflettori sono accesi sulle scuole primarie e medie di Via Fontanelle e località Madonna delle Grazie. “Per tali istituti, infatti, il nostro Comune ha ricevuto finanziamenti per l’adeguamento sismico”, hanno commentato i consiglieri di Celano solidale, Antonio Del Corvo, Cesidio Piperni e Rita Contestabile, “avendo ricevuto finanziamenti per la messa in sicurezza, evidentemente esistono perizie che ne attestano il forte rischio sismico; perizie risalenti ormai a qualche anno fa che ne certificano la vulnerabilità sismica, il cui indice però non è mai stato reso pubblico. È dal 2011 che l’Amministrazione comunale ha le somme disponibili per la costruzione del nuovo plesso scolastico e/o la messa in sicurezza dell’altro ma solo da pochi mesi è stato aperto un cantiere mentre per l’altro non esiste ancora la gara. Questo cosa significa? Che tra qualche giorno i nostri ragazzi torneranno a sedersi sui banchi di edifici che perizie, ormai datate, certificano non più utilizzabili. Condividiamo le preoccupazioni dei genitori che tra pochi giorni accompagneranno i figli nelle vecchie strutture e non comprendendo le ragioni di questo ritardo, chiediamo perché, avendo il Comune le somme disponibili, ha aspettato tanto? È grave che si sia perso così tanto tempo quando al contrario il terremoto dell’Aquila del 2009 avrebbe dovuto indurre l’Amministrazione ad operare celermente per la messa in sicurezza di tutti gli edifici pubblici e quindi di tutte le scuole. È dovere dell’Amministrazione rendere noti i dati sulla vulnerabilità sismica degli edifici scolastici. Chiediamo a gran voce che le perizie tecniche degli attuali edifici scolastici vengano rese pubbliche e che, in caso confermino i nostri dubbi sulla vulnerabilità sismica degli edifici scolastici, vengano trovati locali sicuri, anche in affitto, dove mandare a scuola i nostri figli. Non sarebbe stato preferibile spendere meno soldi in manifestazioni e contributi vari e destinare tali risorse in tal senso. Su questo argomento non tolleriamo l’ipocrisia e la mancanza di provvedimenti atti a tutelare il corpo studentesco che oggi frequenta strutture con indicatori di rischio sismico non sicuri”.