Avezzano. Una volta tanto il povero consumatore tartassato ha avuto la sua rivincita in Tribunale. La vicenda ha come protagonista Marcello Walter di Avezzano che, a seguito di un decreto ingiuntivo, era stato condannato a versare la somma di 1.834 euro in favore di Eni per mancato pagamento di una bolletta del gas, e ciò pur non avendo mai goduto della fornitura. Il malcapitato si rivolgeva agli avvocati Renzo Lancia e Salvatore Braghini, i quali si opponevano al decreto ingiuntivo emesso dal Giudice di Pace di Avezzano contestando le scritture contabili prodotte in giudizio dalla Società e l’esistenza stessa del contratto di somministrazione del gas. Il Giudice dr. Stefano Bona – nel rilevare che l’Eni non ha fornito prova del predetto contratto e nemmeno del suo contenuto mediante il deposito delle fatture di vettoriamento del distributore – ha stabilito nei giorni scorsi che ciò contrasta con le norme del Testo integrato delle attività di vendita al dettaglio di gas naturale, per le quali il distributore ha la responsabilità della raccolta dei dati di misura del gas transitato e della loro messa a disposizione di ciascun utente del servizio di distribuzione. Poiché così l’Eni non ha fatto, il Giudice ha sentenziato la revoca del decreto ingiuntivo, condannando la società al pagamento delle spese. Grande soddisfazione hanno espresso gli avvocati Renzo Lancia e Salvatore Braghini, per i quali “la vittoria di un consumatore dinanzi a un colosso come l’Eni denota da una parte che la garanzia del consumatore è ben incardinata nel nostro ordinamento giuridico e dall’altra che – come insegna il caso del signor Marcello Walter – non bisogna mai arrendersi dinanzi a bollette sospette in cui i periodi di fornitura, le voci e gli importi relativi all’utenza siano poco chiare, attivando senza indugio tutti gli strumenti di tutela a disposizione”.