Avezzano. E’ acceso più che mai lo scontro politico, sociale e sindacale su Neurochirurgia. Il caso arriva anche in Regione con una interrogazione a firma del consigliere Emilio Iampieri. La chiusura del reparto dell’ospedale di Avezzano, disposta dal primario dell’Aquila Renato Galzio e che ha portato a numerose polemiche e alle conseguenti dimissioni del neurochirurgo, continua quindi a far discutere e a suscitare proteste nella Marsica.
Fabrizio Truono e Antonio Ginnetti della Uil Fp hanno chiesto un incontro urgente all’assessore alla Sanità Silvio Paolucci e al manager Rinaldo Tordera. “un incontro”, spiegano i sindacalisti della Uil, “al fine di trovare una soluzione condivisa nel rispetto delle normative vigenti che salvaguardi il diritto alla salute dei cittadini. Tale iniziativa”, aggiungono, “è necessaria in quanto la Uil Fpl intende discutere nelle sedi istituzionali tali problematiche e concordare le opportune soluzioni,evitando di creare tramite dichiarazioni a mezzo stampa, ulteriori polemiche e generare confusione che di fatto non aiuta di certo a risolvere la problematica. Risulta chiaro a tutti che Galzio e la sua professionalita’ non deve essere minimamente messa in discussione,considerato i traguardi raggiunti ed i riconoscimenti ottenuti,ed e’ sicuramente una risorsa da mantenere all’ interno della Asl.
Resta pero’ il fatto che tutta la popolazione afferente alla Asl di Avezzano-Sulmona-L’aquila deve avere la giusta e dovuta tutela relativa all’ assistenza sanitaria, nel rispetto delle normative vigenti. La Uil Fp, nell’incontro richiesto, intende chiarire con il Direttore Generale della ASL e con l’Assessore alla sanità della Regione Abruzzo che fino a nuove e future disposizioni si evince che nell’attuale programmazione sanitaria regionale sono previste una Unità operativa complessa di Neurochirurgia all’ospedale dell’Aquila ed una unità operativa semplice dipartimentale di Neurochirurgia per quattro posti letto all’ospedale di Avezzano e che nonostante le palesi carenze di organico derivanti dalla Legge 161/2014, hanno sempre garantito un’ottimale assistenza ai cittadini. Per queste motivazioni la Uil Fpl si auspica,con tale incontro,di chiarire definitivamente la problematica,arrivando a mantenere,valorizzare e potenziare tali strutture attraverso una ottimale gestione aziendale che tenga conto delle aspettative della popolazione”.
Un altro incontro con il manager della Asl si è tenuto intanto con il colnsigliere regionale del M5s Gianluca Ranieri. “Un confronto durato non più di mezz’ora” racconta Ranieri “ma il tempo necessario per maturare la convinzione che la salvaguardia della salute dei cittadini non abbia ancora trovato quella necessaria tutela, non perché manchino le risorse, ma perché manca un vero interesse, per cui si finisce fin troppo spesso a condurre battaglie di campanile o di potere che con un’organizzazione efficiente ed efficace hanno poco a che fare”.
“Dal nostro punto di vista” continua il 5 stelle “ in quanto movimento il cui unico e solo obiettivo è l’interesse dei cittadini, riteniamo che non abbia senso arroccarsi su posizioni preconcette e che poco o nulla hanno a che fare con i reali bisogni del territorio.
“Ciò che riteniamo indispensabile” incalza ancora Ranieri “ non è il mantenimento di un reparto di neurochirurgia ad Avezzano, ma che vengano garantiti a tutti i cittadini Marsicani percorsi clinico-assistenziali efficaci sia per quanto riguarda l’emergenza cardiologica che per quanto riguarda l’ictus”.
“Per far questo” conclude “ sono certamente necessari sia un laboratorio di emodinamica adeguato al livello di impegno richiesto dal territorio, efficace e qualitativamente eccellente, sia una stroke unit almeno di secondo livello, connessa all’unità di neurologia, anch’essa dimensionata in relazione alle esigenze del territorio. Se per far questo sia necessario un ambulatorio di neurochirurgia è cosa che possiamo lasciar decidere a chi ha maggiore conoscenza ed esperienza nella materia. Quello che però ci riguarda è il diritto alla salute di tutti i cittadini, indipendentemente dal luogo di residenza, sul quale non cederemo di un millimetro”.
Il Pd di Avezzano, guidato dal responsabile Giovanni Ceglie, sostiene che “se all’Aquila ci sono bravi e seri professionisti, allora i due di Avezzano meritano un riconoscimento particolare per l’opera che svolgono sul doppio delle utenze ma con un organico così ridotto. Ora salta all’occhio”, aggiungono, “che chi ha programmato la sanità, in passato soprattutto, si sia fatto sfuggire questa discrepanza tra gli organici: due soli per 140 mila utenti ed otto per 70 mila”.
“L’articolo 32 della Costituzione”, aggiunge, “tutela la salute per tutti i cittadini, ma se la programmazione sanitaria prevede di ridurre i centri allora si chiude quello del bacino più grande a favore di quello più piccolo, con buona pace dell’articolo 32”. E’ quanto afferma l’esecutivo del Pd di Avezzano e il suo segretario Giovanni Ceglie alla luce dei problemi di queste settimane che hanno visto la chiusura di due reparti salvbaita ad Avezzano, per l’ictus e per l’infarto.
“Per riorganizzare la Sanità pubblica”, affermano dal Pd, “si adotta il metodo del taglio orizzontale delle risorse senza considerare l’impatto conseguente di questa decisione.
Il reparto di Neurochirurgia dell’Aquila, che serve un bacino di 70 mila utenti, per l’espletamento delle sue funzioni usufruisce di ben 8 medici, quello di Avezzano va avanti con soli due Neurochirurghi per un bacino di 140 mila utenti.
Questa semplice constatazione sui numeri si abbina anche a quella per cui altre decisioni vedono soccombere Avezzano a favore dell’Aquila proprio come la famigerata Geografia Giudiziaria, che prevede la chiusura del Tribunale di Avezzano e la sopravvivenza di quello del Capoluogo, anche se il numero di cause espletate annualmente ad Avezzano sono quasi il doppio di quelle dell’Aquila. Anche qui si sceglie il taglio del terzo tribunale d’Abruzzo invece di fare un serena e responsabile analisi di criticità. Sono decisioni che penalizzano sempre e solo Avezzano, ma i cittadini potrebbero scegliere di distaccarsi da una Provincia che la sta lentamente esautorando del suo ruolo di capitale di un territorio, quello della Marsica, da un passato illustre ed ancor più da un futuro brillante. A chi tocca dopo?”