Avezzano. A giudizio per una serie di presunti reati finanziari per svariati milioni di euro, l’industriale molisano Camillo Colella, legale rappresentante della società “Sorgente Santa Croce spa”, il cui stabilimento ha sede nel comune aquilano di Canistro. Il giudizio, il 19 luglio del 2017, è stato deciso dal gip del Tribunale di Avezzano su richiesta del pubblico ministero Maurizio Maria Cerrato. In particolare a Colella viene contestato il mancato versamento all’erario dell’imposta sul valore aggiunto (Iva) relativa all’anno 2008 di oltre 2 milioni di euro. Inoltre, dovrà rispondere anche di frode consistita, per l’accusa, nel rappresentare falsamente nelle scritture contabili versamenti di Iva per cifre diverse a quanto dovuto, il tutto per portare a compensazione crediti d’imposta inesistenti. Sempre per l’accusa, per l’anno 2009, non avrebbe versato all’erario nei termini di legge Iva per un milione 358 mila euro. Infine, per il 2008, “avendo effettuato come sostituto di imposta ritenute alla fonte su redditi da lavoro per oltre 133 mila euro, ne ometteva il versamento”. Oltre al marchio ‘Santa Croce’ – cui è relativa questa inchiesta – l’imprenditore controlla in Molise anche l’acqua ‘Castellina’ e per un periodo si e’ dedicato alla politica tanto che, dopo aver fondato un suo movimento civico, alle ultime elezioni regionali del Molise del 2013 si era candidato alla carica di governatore piazzandosi ultimo tra i cinque candidati alla presidenza con appena lo 0,6% di consensi e poco piu’ di mille voti.