Celano. Non passa giorno che la Marsica non perda per strada qualche pezzo del proprio sterminato patrimonio artistico. L’ultimo increscioso episodio, in ordine di tempo, è accaduto a Celano e ha come illustre vittima uno dei pochi pezzi della storia Marsicana che, almeno fino ad oggi, era riuscito a resistere all’insensibilità culturale di certi amministratori.
Ma andiamo con ordine.
Nonostante la Gualchiera di Celano sia stata una delle cartiere più importanti d’Italia degli ultimi 500 anni, sono in pochi a conoscere la sua storia. Da quelle mura, che più di una volta l’attuale amministrazione di Celano ha definito “ruderi fatiscenti”, sono usciti i fogli di carta che hanno consegnato alla storia rilevanti atti notarili, importanti documenti ecclesiastici e persino qualche disegno di Leonardo Da Vinci. Sembra infatti che due bozzetti del genio toscano, oggi conservati nel prestigioso museo inglese di Windsor, siano stati raffigurati su carta filigranata con lo stemma della cartiera di Celano. Gli stemmi delle più gloriose case feudali, visibili esclusivamente in controluce, venivano stampati sulla carta proveniente da Celano. Un’infinità di circolari, bandi ed editti sono stati stampati nel corso dei secoli scorsi sui fogli pressati nella Gualchiera, ma la carta più apprezzata era quella per la scrittura: sottile e di estrema qualità, che rendeva la cartiera di Celano una delle più importanti del Regno di Napoli assieme a quella del Vetoio di L’Aquila e Sulmona. Anche gli introiti lo dimostrano: la sua rendita era maggiore di tutte le attività della Contea, di poco sotto alla pesca del Lago Fucino. I cartai celanesi soddisfacevano tutti: dalla carta bianca per incartare richiesta dai commercianti, alle richieste decisamente più esigenti della Curia, dei nobili e di molti celebri musicisti. Venne utilizzata persino per la “Carta valori”, quella che oggi chiamiamo carta bollata. Il prestigioso impianto di produzione rimase in attività fino al 1845, anno in cui cedette il passo a tecnologie più moderne, ma oggi la storica costruzione rischia di scomparire per sempre, in favore di un’architettura moderna tanto in voga negli ultimi anni: una rotonda.
Sembra assurdo ma è proprio così. In seguito al progetto di riqualificazione urbana, che prevede l’allargamento della strada di qualche metro, sembra che l’attuale giunta abbia deciso di abbattere questo pezzo di storia. Molti cittadini si sono indignati e chiedono al Sindaco di trovare un’alternativa, o almeno di rimandare la decisione finché non si riusciranno a reperire i fondi per la rivalutazione dell’immobile. Persino l’ArcheoClub Marsica ha deciso di scendere in campo a tutela dell’antica cartiera di Celano e, con una lettera indirizzata al sindaco e alla Soprintendenza d’Abruzzo, il Presidente Umberto Irti ha preso le difese del prestigioso fabbricato.
Ora la decisione è tutta nelle mani del sindaco: trovare un’alternativa, lavoro per il quale gli amministratori pubblici sono pagati, oppure sporcarsi le mani di un delitto culturale di tale entità sul quale saranno chiamati a rispondere davanti a tutto l’elettorato.
(Si ringraziano Arcangelo Mimino Ciccarelli e Gianvincenzo Sforza per il supporto storico e fotografico)
Aggiornamento: ci segnalano che la notizia di riqualificazione della Gualchiera è sparita da tutti quei giornali on-line sui quali invece, fino a qualche ora prima, era regolarmente pubblicata.