Celano. E’ accusato di aver provato a violentare una minorenne di 15 anni davanti alla madre della bambina e con la sua approvazione. Un giovane di Celano, L.A., 33 anni, con numerosi precedenti penali, insieme alla donna straniera di 44 anni, sono finiti entrambi nei guai, lui per tentato stupro e lei per non essersi opposta al tentativo di violenza. L’episodio risale al 2009 e secondo l’accusa la ragazzina viveva in un contesto di assoluto degrado, costretta dalla madre a fare uso di droga e, sempre le testimonianze della ragazzina, anche a spacciarla e ad assistere ai rapporti sessuali che la donna intratteneva in casa con diversi uomini. L’episodio specifico sarebbe invece accaduto nella casa dove la madre viveva con il nuovo compagno. Le cose precipitano quando la donna instaura una relazione con il celanese. L’uomo avrebbe più volte tentato di violentare la ragazzina, senza riuscire nel suo intento, con la sostanziale accondiscendenza della madre, che, invece di difendere la piccola, la sottoponeva, come pure l’uomo, ripetutamente a percosse. Dopo l’ennesimo grave tentativo di violenza e dopo un ‘altra violenta dose di botte, la piccola era fuggita terrorizzata, chiedendo aiuto ad un amico, al quale aveva raccontato l’agghiacciante verità. Lui avrebbe provato ad avere con la minorenne un rapporto sessuale sotto la minaccia di un coltello. La ragazzina, quindi, si sarebbe ribellata alla tentata violenza facendo scoppiare una zuffa. Sarebbe stata raggiunta al volto da un pugno datole con violenza dalla madre, tanto fa farle saltare un dente. Si sarebbe salvata, secondo il suo racconto, solo grazie alla fuga. In un primo momento, lo stato di assoggettamento psicologico e di dipendenza totale della 15enne alla madre era assoluto, tanto che, pur vivendo nel disagio e nell’alienazione non aveva mai trovato il coraggio di denunciare quello che accadeva. Dopo le indagini della procura, il Gup del Maria Proia li aveva rinviati a giudizio per lesioni personali aggravate e concorso in tentata violenza sessuale ai danni della minore. Il giovane è difeso dagli avvocati Luca e Pasquale Motta, mentre la donna da Roberto Verdecchia. L’udienza davanti al collegio presieduto da Stefano Venturini è stata rinviata al 13 aprile.