Tagliacozzo. Età media 46 anni, percentuale degli over 65 superiore al 24,8 per cento. Questi i dati della popolazione di Tagliacozzo, una delle più anziane dell’Abruzzo. I dato allarmanti hanno spinto Enrico Pendenza, dirigente medico di riabilitazione neuromotoria e responsabile struttura ambulatoriale medicina interna geriatrica dell’ospedale di Tagliacozzo, a scrivere una lettera all’assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci, e al manager della Asl, Rinaldo Tordera, di pensare a servizi adeguati per assistere la popolazione anziana. “L’invecchiamento della popolazione rappresenta un fenomeno comune in tutti i Paesi industrializzati”, ha spiegato il dottor Pendenza, “nei prossimi decenni si assisterà a un vero e proprio “tsunami” demografico. In Italia la percentuale di ultra sessantacinquenni è passata dall’8per cento del 1960 al 22per cento dei giorni nostri e le proiezioni portano questa percentuale fino a quasi il 32per cento nel 2050. Se però da un lato l’allungamento della vita rappresenta una indubbia conquista socio-sanitaria, dall’altro reca con sé importanti implicazioni sul piano economico, sanitario e previdenziale. La situazione è pertanto grave perché a essa conseguono rilevanti effetti negativi facilmente verificabili. Per fare un esempio ogni singola famiglia può arrivare a spendere fino a 7mila euro l’anno solo per farmaci e visite per un malato cronico”. Secondo Pendenza i dati allarmanti dovrebbero spingere quanto prima i vertici regionali e sanitari a riorganizzare i servizi sanitari dedicati ai fabbisogni di una fetta sempre più rilevante della popolazione. “Tagliacozzo è uno dei comuni più “vecchi” d’Abruzzo”, ha continuato lo specialista, “oggi la massima esigenza è quella di andare incontro al territorio del Comune di Tagliacozzo e di quelli vicini, attraverso interventi lungimiranti e fattuali quali: il mantenimento delle attività e dei servizi oggi presenti e ben funzionanti nell’ospedale di Tagliacozzo come la duplice specialità riabilitativa: neuromotoria e cardiologica; strutture complementari e di sostegno come le rsa; il potenziamento di multiple specialità medico-psico-sociologiche e la collaborazione profit che si occupano di politiche sociali”. L’auspicio è che vengano verificate le precise esigenze dei cittadini e previste congrue risposte.