Avezzano. A 24 ore dall’elezioni di domenica che porteranno nuove amministrazioni in 11 Comuni della Marsica, parla Nazzareno Di Matteo, coordinatore per il comitato per il “No al Referendum”.
Siamo a una svolta epica della politica, si costituiscono i comitati per il sì e il no al referendum costituzionale. Come gruppo aveva lanciato molte iniziative ora cosa farete? Chiedono di cambiare una parte della Costituzione, quella che riguarda le Istituzioni in nome della modernità, ma è solo un primo passo, si vogliono creare le precondizioni per cui la partecipazione democratica sia attenuata e di conseguenza affidata a pochi eletti. Fino a pochi anni fa in Italia votava circa il 90% aventi diritto, oggi vota il 50%dei cittadini. La prima cosa da fare è informare i cittadini, riaprendo i canali classici, dibattiti, porta a porta, tornare a discutere tra la gente . Di fatto costruire alternative al modello unico imposto dall’Europa e dall’attuale governo. Per questo voterei a Tagliacozzo Vincenzo Montelisciani, a Civitella Roveto Melissa Persia e a Civita D’Antino Sara Cicchinelli
Non sempre giovani fa rima come successo elettorale e capacità amministrative. Ci troviamo a pochi giorni dalle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale in 11 comuni del territorio. Quale è a vostro avviso il messaggio che dovrebbe passare e quali le persone da scegliere? Infatti essere giovani non è una garanzia, lo diventa nel momento in cui si passa dagli annunci ai fatti. Si propongono programmi attuabili e si formano squadre di persone competenti e credibili in grado di portare avanti quanto promesso. Non servono padrini e quaquaraqua.
Il prossimo anno toccherà ad Avezzano. Dodici mesi che sembrano tanti e invece sono molto pochi. Già si stanno delineando due schieramenti: chi sta con Di Pangrazio e chi contro. E’ questa la ricetta giusta? No assolutamente. Non è che con bande contrapposte si risolvono i problemi di una città. Avezzano ha bisogno di persone competenti e credibili che ridiano speranze ad un territorio sempre più diviso e senza idee,che ha affidato ad altri il compito della rappresentanza, per logiche di schieramento. Questo ha prodotto un impoverimento della Marsica, al di là della propaganda, ogni cittadino può vedere senza che ne io ne altri possono contestare.
Oggi fare politica è sempre più difficile e sempre più raro. Cosa e chi vi spinge ad andare avanti? Fare politica è sempre più difficile,ma come dicevo sulla Costituzione, c’è un disegno ben preciso. Meno partecipazione più decisioni calate dall’alto. Poi c’è la necessità da parte dei cittadini di rappresentanza, per questo è prioritario ricostruire una comunità, che parta dai temi dalla soluzione ai problemi che ogni persona incontra nella quotidianità. Questo i partiti ormai gruppi di interesse, non riescono più a svolgere.