Avezzano. Una data come quella di oggi non passa inosservata, neanche sotto un acquazzone. Il settantesimo anniversario di un traguardo rivoluzionario come quello della nascita della Repubblica è (o dovrebbe essere) un evento nel cuore di tutti gli italiani. Nei comuni della Marsica, le varie autorità hanno celebrato la festa del 2 giugno con i tradizionali riti di commemorazione. Ad Avezzano, le autorità sono sfilate lungo le strade di piazza Torlonia e il primo cittadino Giovanni Di Pangrazio ha riposto la classica corona di fronte al monumento dei Caduti, nei pressi del municipio della città. “La ricorrenza del 2 giugno ha segnato l’inizio del processo democratico – ha dichiarato il sindaco Di Pangrazio – che ha portato alla nascita della Repubblica e della Costituzione italiana. Ha sancito anche il diritto per le donne di esprimere liberamente il loro voto e di esercitare il proprio orientamento politico.
Una data storica – ha ribadito il sindaco – che ha reso l’Italia libera e indipendente, che ha permesso al nostro Paese di risorgere, di crescere e di svilupparsi”. Poi Di Pangrazio ha preso spunto dalla presenza delle donne assessore, Daniela Stati e Alessandra Cerone, e della consigliera provinciale Felicia Mazzocchi, per rilevare come in ambito locale e territoriale vi siano figure femminili ben rappresentate, seppure in schieramenti differenti. Ha inoltre constatato come in occasioni ufficiali e in ricorrenze importanti come quella del 2 Giugno: “Vi siano unità di intenti e di partecipazione tra gli opposti schieramenti. Perché si tratta di avvenimenti sentiti e condivisi che vanno oltre gli steccati di appartenenza politica, mentre mi sento di biasimare chi invece si nasconde dietro le colonne, pronto a criticare e ad ostacolare l’operato del sindaco e dell’amministrazione comunale”.
A Tagliacozzo, dove è in corso la campagna per le elezioni amministrative di domenica, tutti i candidati sindaco insieme al commissario prefettizio si sono riuniti insieme in una sfilata sotto l’acqua in piazza Duca degli Abruzzi per celebrare questo giorno importante, seguiti dalla banda, dal coro degli alpini e dalla Nucleo operativo della protezione civile. Nel parco della Rimembranza, è stata riposta anche qui la corona repubblicana sul monumento dei Caduti, cercando di supplire anche alla mancata celebrazione dello scorso 25 aprile. 70 anni sono indice di una Repubblica ancora giovane, in crescita, in grado di evolvere e creare nuove e forti prospettive. Emblema di unità, in un Paese ancora frammentato.
Eppure in questi settant’anni, la politica italiana è già cambiata molto, quasi come ogni decennio rappresentasse un secolo delle ere passate. Sono cambiati i sistemi di partito, sono in fase di lavoro le riforme della stessa Costituzione, evolvono ogni giorno le modalità di comunicazione delle istituzioni. Una forma di governo, quella della Repubblica italiana, che ha visto il suo sorgere al tramontare del più grande conflitto della storia mondiale. Una forma di governo costruita come modello per non cadere negli errori del passato, nata dagli occhi, dal cuore e dalle menti di chi ha visto la morte molto vicino, di chi ha rigettato le speranze per la costruzione di futuro migliore, fondandosi su principi di libertà, puntando sull’unità e soprattutto sul dialogo e sul confronto. A discapito di quelle che poi possono essere le preferenze politiche interne, la Repubblica rappresenta quella base Istituzionale, quella Grande Madre che dovrebbe essere amata e custodita da ogni cittadino. Chissà, se veramente oggi, ce la meritiamo. @RaffaeleCastiglioneM