L’Aquila. Il consigliere regionale capogruppo Api Gino Milano si allinea alla posizione di Maurizio Acerbo, commentando così la decisione del presidente Pagano di convocare una seduta straordinaria del Consiglio Regionale il 15 agosto: “Ferragosto all’Aquila per consiglieri, assessori, dirigenti, funzionari, commessi e autisti della Regione Abruzzo, tutti convocati in seduta straordinaria per discutere sui Fondi per le Aree Sottoutilizzate: della loro consistenza, del loro utilizzo, della loro ripartizione. Se ne parla da oltre due anni; ma giornata più simbolica non si poteva individuare per incastonare meglio un tema sì importante tra l’istituzionale Inno di Mameli come introduzione e i tradizionali auguri di ferragosto come conclusione! Stakanov, il bolscevico, si reincarna nei volti di coloro che affolleranno gli scranni del palazzo dell’Emiciclo il 15 Agosto, per celebrare una liturgia alternativa a quella cattolica dell’Assunzione di Maria al cielo, offrendo una vera “apocalissi” di sé, cioè la rivelazione e il disvelamento del culto del potere, come autopremiazione e sopravvivenza del sistema: tale è un Consiglio straordinario in cui non si può, ne si prenderà, alcuna decisione. E’ la sfrontata mistificazione con cui la politica cerca la sua legittimazione in un tempo di marcate distanze dalla gente irritata e rabbiosa, attingendo, stavolta, da un regolamento – rivisitato ultimamente – che sta scoprendo il peggio di sé: dopo la querelle sulla norma-stralcio e l’ammissione di emendamenti fuori dell’orario consentito, ora sta imponendo la convocazione di un Consiglio straordinario entro i termini richiesti da gruppi di opposizione. E la scelta è caduta sul giorno di ferragosto, giorno in cui tutta la gente ‘ordinaria’ è in vacanza; giorno dal quale restano, invece, esclusi i mendicanti, i lavavetri, i venditori abusivi, gli extracomunitari, le prostitute, i dissidenti e ogni altra categoria di persone ‘irregolari’ agli occhi della maggioranza conformista. Ironia del populismo, della demagogia e dell’antipolitica!”