Avezzano. Il 6 maggio 1976 una scossa di terremoto di 6,5 gradi Richter fece tremare il Friuli. Quasi mille i morti, sessantamila i senzatetto, centinaia le chiese distrutte. La diocesi di Avezzano, in risposta all’appello della diocesi di Udine, attraverso la Caritas diocesana, assunse l’onere di ricostruzione della parrocchia di Magredis nel Comune di Povoletto. Fu un autentico gemellaggio economico-spirituale. Il vescovo dei Marsi, Pietro Santoro, si recherà in Friuli per partecipare alle manifestazioni previste per la ricorrenza. Concelebrerà, inoltre la funzione religiosa di giovedì nella parrocchia di Magredis e per partecipare alla solenne concelebrazione nel Duomo di Gemona insieme a tutti i vescovi delle diocesi italiane allora gemellate con il Friuli. A 40 anni dal disastroso terremoto del Friuli, la diocesi si adoperò quindi a ricostruire e a sostenere economicamente la comunità di Magredis, uno dei paesi maggiormente colpiti, sarà presente in Friuli con il vescovo Pietro Santoro che presiederà le cerimonie solenni. “Un autentico gemellaggio economico-spirituale”, come lo ha definito il vescovo Santoro. Allora era direttore della Caritas don Antonio Sciarra, parroco di Magliano. Venne fatto un ponte straordinario economico e di materiale per aiutare la comunità di Magredis. Inoltre, molti giovani marsicani, organizzati dalla Caritas diocesana, si recarono in quei luoghi a offrire la loro opera. Tutto ciò sarà rivissuto in questi giorni con una condivisione di ricordi, di solidarietà e di altruismo, nello spirito della Chiesa cattolica.