Avezzano. “Regione Abruzzo sempre più distante dal cittadino tanto da rischiare di mandare indietro fior di soldi europei per la formazione”. Questo il commento dei consiglieri provinciali Felicia Mazzocchi e Gianluca Alfonsi sulla formazione regionale. “Gravi problemi e criticità riguardano l’apprendistato, la formazione, il piano operativo regionale legato ai fondi sociali europei, oltre ai centri per l’impiego”, hanno continuato, “è doveroso informare il cittadino dei problemi dell’Apprendistato, e cioè della mancata presentazione degli avvisi per il finanziamento della formazione obbligatoria per l’annualità 2016. Il Rischio reale è la perdita di fondi ministeriali per la formazione 2016 e conseguente minore stanziamento nel prossimo biennio visto che si tiene conto della capacità di spesa dimostrata nel biennio precedente (2012-2013). È urgente la concertazione preventiva per la stesura delle nuove linee guida che coinvolga gli operatori di settore e i testimoni privilegiati. Ulteriore urgente sollecitazione va fatta per i Fondi FSE per le criticità che riguardano una serie di inquietanti mancanze: mancata pubblicazione del POR (Piano Operativo Regionale di dettaglio in cui si delineano le misure e gli ambiti di azione) mancata presentazione di avvisi per l’annualità 2014 (per una dotazione finanziaria complessiva € 13.116.558,00) mancata presentazione di avvisi per l’annualità 2015 (per una dotazione finanziaria complessiva € 15.288.670,00) E, anche grazie alla scellerata “ristrutturazione” degli uffici regionali, il circuito finanziario è estremamente complicato e lento per i rimborsi della spesa sostenuta dagli operatori del settore, con un aggravio di oneri non più sostenibile. Il conseguente rischio è il disimpegno di fondi per la formazione relativi all’annualità 2014 visto che il 2017 è vicino ed è forte il rischio per la mancanza di tempo necessario all’emanazione degli avvisi e la realizzazione delle attività. Non è comunque tollerabile un ritardo di mesi per sfruttare i benefici dell’apprendistato visto che alle poche aziende disposte ad assunzioni devono essere offerti tutti gli strumenti necessari a contenere i costi del personale e contestualmente a dare possibilità ai giovani di entrare nel mondo del lavoro. Per non parlare poi degli esagerati ritardi nel pagamento dei ragazzi di Garanzia Giovani. In questo scenario i Centri per l’impiego, fiore all’occhiello della provincia dell’Aquila per competenza di servizio e produttività, sono in attesa che sia definita la destinazione all’agenzia nazionale dopo un provvisorio passaggio alla Regione. A tal proposito è fondamentale che la regione tenga conto, nel proprio bilancio, dei contratti a tempo determinato da rinnovare per scongiurare il blocco dei servizi. Nessuno può dire di non sapere. Le cose vanno programmate per tempo. È già troppo tardi. Si comincia a pagare l’effetto della riforma delle province per la quale l’unica cosa certa è che ci rimettono sempre i cittadini con la carenza dei servizi”.