Avezzano. E’ polemica sull’impianto di rifiuti pericolosi che dovrà nascere al nucleo industriale di Avezzano. Il M5s di Avezzano accusa il comune di aver ignorato il problema pur conoscendolo da tempo. Il Comune replica affermando che il Comune non poteva partecipare agli incontri e che il movimento di Grillo “fa solo confusione perché non conosce le procedure amministrative”.
«Ancora una volta”, afferma Giorgio Fedele del M5s di Avezzano, “dobbiamo rilevare come l’amministrazione Di Pangrazio si dimostri tutt’altro che capace nel tutelare i cittadini di Avezzano, fino ad arrivare a mentire per coprire le proprie mancanze». Questo l’attacco al primo cittadino Giovanni Di Pangrazio in merito alla vicenda dell’impianto recentemente autorizzato dalla Regione Abruzzo. Ciò sarebbe avvenuto “con il colpevole silenzio del Comune”.
L’Autorizzazione rilasciata lo scorso 30 marzo permetterà alla Saste di trattare fino a 20.135 tonnellate fra rifiuti pericolosi e speciali, fra i quali vengono indicate: 1650 tonnellate di rifiuti chimici, 1050 tonnellate di rifiuti derivanti da operazioni di costruzione e demolizione, incluso il terreno proveniente da siti contaminati, 3.475 tonnellate di rifiuti sanitari tra i quali 2.000 tonnellate di rifiuti a rischio infettivo.
Secondo il M5S di Avezzano, il comportamento assunto dall’amministrazione Di Pangrazio in questa vicenda “non risulta essere puntuale e trasparente, come sottolinea il portavoce Giorgio Fedele. «Il sindaco Di Pangrazio», fa sapere Fedele, «ha rinunciato a tutelare gli interessi e la salute dei cittadini. Pur essendo stato convocato alla Conferenza di Servizi che ha concesso l’autorizzazione, ha scelto di non partecipare ignorando, in aggiunta, l’ulteriore termine concesso dalla Regione per il deposito delle osservazioni».
«Ciò che è ancor più grave» aggiunge, «sono le affermazioni rilasciate in questi giorni da parte dell’assessore Roberto Verdecchia, tese a nascondere la verità, con l’evidente scopo di voler sottrarre l’attuale Giunta dalle proprie responsabilità. Questo è un comportamento gravissimo, che va condannato fermamente e che ben rappresenta il modo di fare politica dell’attuale amministrazione Di Pangrazio. Alla fine chi ne subisce le conseguenze sono i cittadini, danneggiati e raggirati, che dovranno fare i conti con questa nuovo regalo del Governo Regionale. I nostri documenti smentiscono quanto affermato dall’assessore Verdecchia, secondo il quale il Comune non sarebbe stato coinvolto dalla Regione nel procedimento autorizzativo. «Il Comune di Avezzano» rivela Fedele «è a conoscenza del progetto dal luglio 2009, anno della richiesta avanzata dalla Saste. Lo stesso sindaco Di Pangrazio è stato sollecitato dalla Regione a prendere posizione, prima a maggio 2015, e poi a luglio dello stesso anno. A questo punto i cittadini devo chiedersi se il ricorso che il Comune ha intenzione di proporre è basato su motivi fondati o se è l’ennesimo tentativo di salvare la faccia, con ulteriore danno a carico della collettività. Ci aspettiamo che il sindaco si assuma le sue responsabilità e spieghi a tutta la cittadinanza perché ha scelto di non opporsi quando era il momento. La preoccupazione che sia ormai tardi per intervenire è concreta. Risulta sempre più evidente» conclude Fedele «qual è la visione che il presidente Luciano D’Alfonso ha della Marsica, ovvero una grande discarica dove trattare e incenerire i rifiuti, mentre la politica locale si nasconde dietro un dito».
Secca la Replica dell’assessore all’Ambiente Roberto Verdecchia: “Peccato che il M5s di Avezzano non conosca le procedure amministrative. Il comune non è mai stato convocato, anche perché non aveva diritto a partecipare. Fedele confonde la procedura Aia con quella del Via. Nel primo caso, quello in questione, il Comune può solo prendere atto di quanto deciso. Per questo ci stiamo muovendo per fare ricorso. Altro, a differenza dell’opposizione in Regione, purtroppo non possiamo fare. La non conoscenza delle legge amministrativa è causa di una profonda ignoranza. La maggioranza facesse maggioranza e l’opposizione, soprattutto in Regione, vigilasse al meglio visto che il M5s in Regione, a differenza del sottoscritto, non si è accorto di nulla proprio mentre la Regione dava l’autorizzazione”.