L’Aquila. Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, sarà giovedì prossimo a Roma per programmare un incontro in cui illustrare al governo nazionale il Patto per lo sviluppo Abruzzo. L’argomento è di stretta attualità, visto che, nei giorni scorsi, la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, e l’intero sistema produttivo hanno chiesto alla politica riforme profonde e condivise per la crescita del Paese. “Noi, anche in questo caso – ricorda il Presidente Chiodi – abbiamo precorso i tempi. Abbiamo ‘lanciato’ la nostra idea di Patto già nel gennaio scorso. Più segnatamente, il 13 aprile successivo, Regione Abruzzo, sindacati, sistema produttivo e rappresentanti del principale partito di opposizione hanno firmato un documento che ha dato l’avvio alla concertazione, all’analisi delle strategie, alla progettazione”. Da aprile ad oggi si sono riuniti diversi tavoli e si sono insediate la Consulta per lo Sviluppo e l’Unità per le aree di crisi, i due organismi attuativi del Patto. Il Governatore sottolinea come da allora “in un clima di sereno confronto, si stia lavorando per risolvere le principali criticità della regione: dalla crisi economica, al deficit sanitario, dall’emergenza lavoro alla ricostruzione post terremoto”. Ognuno partecipa con il proprio contributo di esperienza e di idee. Del Patto per lo sviluppo Abruzzo, il Presidente aveva già parlato nelle competenti sedi della Capitale, ottenendo apprezzamenti e consensi. “Ci piace pensare – osserva Chiodi – che sia stato proprio l’Abruzzo ad ispirare il ‘manifesto’ che la Marcegaglia ha pubblicizzato dalle pagine del Financial times, sollecitando discontinuità politica in favore di un progetto di crescita”. Giovedì, dunque, sarà una tappa importante per calendalizzare il futuro cammino del Patto Abruzzo, destinato a contribuire alla ulteriore ripresa del territorio. E’ di questi giorni la conferma, da parte dei maggiori istituti di ricerca economico-finanziari nazionali, dei progressi raggiunti dall’Abruzzo: prima regione nel Mezzogiorno e seconda in Italia come crescita produttiva; al vertice nell’export e nell’occupazione femminile; con un pil tra i più alti del Paese.