Tagliacozzo. Minacce al grande accusatore dell’inchiesta sugli appalti a Tagliacozzo, Alfonso Gargano. Sarebbero arrivate nei giorni scorsi e in particolare si tratterebbe di due lettere minatorie e di un proiettile ritrovato in un vaso. Tutte destinate all’ex assessore comunale, agente della Polizia di Stato, colui che ha fatto partire l’inchiesta nei confronti del sindaco Di Marco Testa e di altri 11 indagati. L’episodio sarebbe avvenuto nei giorni scorsi ora sulla questione sono in corso anche indagini per tentare di risalire ai mittenti. La Prefettura starebbe addirittura valutando se affidare a Gargano una scorta o una sorveglianza. Nelle lettere, secondo quanto riportato dal centro, ci sarebbe scritto: “Meriti un monumento non nei giardini di Tagliacozzo ma al cimitero – oppure – ti auguro che tra le persone che hai danneggiato ce ne sia qualcuna che te la faccia pagare – e ancora – Hai fatto piangere i figli di brave persone, di lavoratori onesti, sei un infame. Cerca di non farti vedere”. Alfonso Gargano, ora consigliere comunale, si è dimesso da assessore ai lavori pubblici, secondo l’accusa, circa cinque anni fa su pressione dello stesso sindaco Maurizio Di Marco Testa. Sull’inchiesta ora c’è grande attesa per la decisione del tribunale del riesame che, secondo indiscrezioni, avrebbe annullato tutti i provvedimenti cautelari nei confronti degli arrestati e degli indagati. La sentenza dovrebbe essere depositata questa mattina.