Tagliacozzo. La domanda, a tre settimane dalla presentazione delle liste, è oggi più che mai stampata nelle menti di tutti i cittadini: chi saranno i candidati sindaci di Tagliacozzo. Dopo gli arresti della scorsa settimana ai danni dell’ex primo cittadino Maurizio Di Marco Testa, alla guida di una delle compagini e dell’assessore alla cultura Gabriele Venturini, che capeggiava un’altra aggregazione di giovani, ora la tensione per le future elezioni sembra essere molto alta. Gli arresti hanno decisamente stroncato gli assi di due delle possibili future liste e hanno marcato una forte divisione all’interno della cittadinanza: da una parte, ci sono coloro che esprimono solidarietà alla figura dell’ex sindaco e dell’assessore Venturini, mentre dall’altra c’è chi si complimenta per l’operazione che ha portato alle note vicende giudiziarie “eleggendo” il consigliere Alfonso Gargano, autore degli esposti alla procura della Repubblica ai danni degli accusati, a “paladino di giustizia”.
A poche settimane dalla presentazione delle liste elettorali, per l’amministrative di giugno, l’ex sindaco Di Marco Testa era chiaramente deciso a presentarsi nuovamente, con il sostegno di alcuni membri attuali come il vicesindaco Angelo Poggiogalle, anche quest’ultimo iscritto nel registro degli indagati nella vicenda degli appalti pubblici. Per cui ci si domanda se questa lista sia ancora parzialmente in piedi o se si sia deciso di aspettare “acque migliori”, attendendo l’esito del processo. In ogni caso, il bacino degli elettori Di Marco Testa cercherà nuove alleanze? Quali?
L’altra compagine che dagli arresti ha visto andare fuori gioco il presunto candidato sindaco, Gabriele Venturini, vede tra i componenti il gruppo con Vincenzo Montelisciani, Maria Antenucci, Antonio Stipano e l’ex assessore Gabriele Mastroddi. Sembra che oggi questa compagine continui a lavorare sul progetto anche senza il proprio leader.
D’altra parte, sembra dividersi anche l’opposizione. Se in questi mesi, si vedeva un chiaro asse di alleanza tra i due consiglieri di minoranza Roberto Giovagnorio e Vincenzo Giovagnorio con il consigliere Alfonso Gargano, oggi questa ipotesi sembra sfumare. Voci di corridoio affermano, infatti, che il rappresentante del gruppo Prospettiva Futura, Vincenzo Giovagnorio, sia intenzionato a concorrere alla carica di sindaco con una propria lista, mentre Roberto Giovagnorio e Alfonso Gargano sembrano pronti a unire le forze con il nome di quest’ultimo candidato a primo cittadino; proprio colui che nella scorsa elezione aveva concorso nella lista dell’ex sindaco Di Marco Testa e dopo pochi mesi ne era diventato “l’acerrimo nemico politico”. Non è chiara ancora la posizione dei democratici che fanno capo all’ex candidato sindaco Bruno Rossi. Potrebbe seguire il duo Gargano-Giovagnorio? Anche su questo versante ancora tutto tace.
In entrambe le liste, emergerebbe la necessità di creare alleanze e entrambi i candidati potrebbero tentare la formazione di una squadra con il gruppo di Montelisciani, escludendo l’ipotesi che i sostenitori Di Marco Testa compiano mosse da “franchi tiratori”. Nello schieramento politico, potrebbero scendere in campo anche i “Cinque stelle”, gruppo politico che si è formato negli ultimi anni nella cittadina e che potrebbe concorrere con una propria lista capeggiata dal portavoce Massimiliano Orsini. Bisogna tener conto anche delle nuove disposizioni di legge sulle quote rosa e sembra che sulla scena, possano comparire nuovi nomi. Un gruppo di ragazze starebbe già sostenendo la lista di Gargano-Giovagnorio, ma anche quella di Vincenzo Giovagnorio sembra già aver riempito tutte le caselle. Certo è che, a poche settimane dalla fine dei giochi, è ancora tutto da decidere. Quali saranno le sorti di Tagliacozzo che nell’ultimo anno è apparsa tristemente sulle prime pagine dei giornali e nei telegiornali solo per fatti di violenza, criminalità e corruzione? Chi si assumerà l’arduo compito di muovere in prospettiva Tagliacozzo al di fuori di un tunnel che la vede attualmente protagonista? Le chiacchiere sono tante, si attende concretezza. Raffaele Castiglione Morelli