Tagliacozzo. Quattro arresti, decine di indagati, una città senza il suo sindaco. È questa l’atmosfera tesa che si respira oggi a Tagliacozzo a seguito dell’arresto del sindaco Di Marco Testa, dell’assessore Gabriele Venturini, dell’architetto Carlo Tellone e dell’ingegner Gianpaolo Torrelli, oltre a 12 indagati tra cui il vicesindaco Angelo Poggiogalle. L?indagine dei carabinieri è iniziata nel 2011 e ha evidenziato una rete di cointeressi fra soggetti locali nei rispettivi ruoli di politici e liberi professionisti. Stando all’ordinanza di arresto, le indagini sono proseguite con la collaborazione del consigliere Alfonso Gargano che nel febbraio dello scorso anno ha presentato una denuncia. Sembra che il consigliere, in quanto all’inizio assessore ai lavori pubblici, “avesse ricevuto pressanti richiesti da parte del sindaco al fine di assegnare l’incarico di progettazione dei lavori di rifacimento del cimitero comunale del valore pari a circa un milione di euro all’architetto Carlo Tellone”. Sempre in relazione al testo dell’ordinanza, proprio a Tellone, “il comune affidava incarichi di progettazione anche per importi elevati sulla base di procedure negoziate”.
Sui capi d’accusa del sindaco, pesa sicuramente in modo rilevante quella della tentata concussione ai danni dello stesso Alfonso Gargano. Secondo l’accusa, il sindaco “abusando della sua qualità poneva atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere Alfonso Gargano, assessore ai lavori pubblici, a far affidare l’incarico di redigere la progettazione dei lavori di ampiamento del cimitero del Capoluogo, non riuscendo nell’intento per l’opposizione dello stesso Gargano”. “A fronte del suo rifiuto, lo minacciava dicendo che non doveva mattersi contro di lui, minaccia che concretizzava revocandogli successivamente l’incarico di assessore”.
Per l’architetto Tellone, il reato maggiore sembra riguardare sempre la progettazione del cimitero. In base all’ordinanza di arresto, “l’architetto con collusioni e altri mezzi fraudolenti cercava di farsi assegnare dal Comune l’incarico di progettazione, in relazione ai lavori di ampliamento del cimitero del capoluogo. Dopo aver avvicinato Gargano gli proponeva di presentare all’ufficio tecnico un elenco con cinque ditte da invitare, compresa la sua, al fine di fargli conferire l’incarico”.
Un altro caso riguarda il sindaco, l’architetto Tellone, il funzionario celanese Giampaolo Terrelli, i titolari di azienda Angelo Di Marco e Giancarlo Bonifaci che, secondo l’accusa, in concorso tra loro turbavano con collusioni e altri mezzi lo svolgimento di una procedura negoziata avente ad oggetto la realizzazione di una nuova scalinata davanti alla chiesa di San Francesco a Villa San Sebastiano”. Sempre secondo l’accusa, il sindaco presentava al rup del Comune e gli indicava di seguire le sue indicazioni”. “Tellone predisponeva un disegno tecnico e lo faceva consegnare al responsabile del procedimento”. Di Marco diceva al rup di aggiungere all’elenco delle ditte da invitare, anche quella di Bonifaci, cugino dello stesso Tellone”. Secondo l’accusa, infine, il sindaco “ordinava per iscritto a Torrelli di revocare il rup mentre era in ferie e Torrelli stesso aggiudicava i lavori alla ditta di Bonifaci per un importo di 28mila euro”:
L’ingegner Gianpaolo Torrelli sembra invece essere accusato in concorso con l’architetto Tellone, quale responsabile della “direzione e contabilità dei lavori, coordinamento esecutivo e sicurezza” per aver dichiarato falsamente la buona esecuzione dei lavori, eseguiti dalla ditta dell’indagato Maurizio Palmeggiani, che avevano per oggetto il rifacimento del tetto e della facciata dell’edificio scolastico scuola elementare D. Bevilacqua, con una spesa pari a 14.385,73 euro. Un’attestazione, secondo l’accusa, non veritiera perché i lavori dovevano essere ancora completati per la tinteggiatura e lo stucco delle pareti di diverse aule danneggiate dalla pioggia”.
Un’altra vicenda su cui erano stati puntati anche gli occhi dell’opinione pubblica e ritenuta illecita da parte della procura è quella legata ai lavori di riqualificazione della ex pretura trasformata in scuola.
Il sindaco, il vicesindaco Angelo Poggiogalle, le ditte di Palmeggiani e quella dei fratelli Mastroddi, oltre al tecnico comunale Torrelli, secondo l’accusa del sostituto Roberto Savelli, “con più azioni dello stesso disegno criminoso, in concorso tra loro turbavano con collusioni e altri mezzi fraudolenti lo svolgimento della procedura. Torrelli dava indicazione di frazionare artificiosamente l’unitaria procedura in tre lotti separati (30mila opere di muratura, 28mila opere idrauliche e 23mila opere elettriche) onde procedere a singoli affidamenti diretti”. Sempre secondo l’ordinanza, “il sindaco, d’accordo con Torrelli, si accordava preventivamente con Palmeggiani al fine di affidare alla sua ditta le opere elettriche, Poggiogalle pilotava la procedura avente ad oggetto le opere edili facendola affidare alla ditta Mastroddi”.
Diversa la natura del settore per le accuse all’assessore alla cultura, Gabriele Venturini, sempre in relazione sempre a turbative d’asta. Riguardano due questioni. Secondo l’ordinanza, in relazione al Festival di Mezz’estate, Venturini è accusato del diretto affidamento degli incarichi per la realizzazione di un progetto grafico e comunicazione alla ditta di Alessandro Di Michele per le cinque edizioni del Festival. Secondo l’accusa, “Venturini concordava con Di Michele le realizzazioni grafiche prima ancora di proporre in giunta l’affidamento diretto alla Ditta”. Gli incarichi dal 2011 al 2015, oscillano tra i 7.500 euro per i primi tre e 9.000 per gli altri due. Sempre nell’ambito del Festival, l’assessore è accusato di aver “concordato con la ditta Volpe la fornitura di strutture (Palco) e servizi tecnici del Festival 2015 per un importo di quasi 30mila euro, prima ancora che alla ditta fosse conferito l’incarico”.
“Un altro caso di corruzione, non c’è da meravigliarsi”. Con queste parole Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, a margine di un convegno di Confcooperative sul nuovo codice degli appalti, commenta l’arresto del sindaco di Tagliacozzo Di Marco Testa.