Avezzano. Sogni, variazioni sinfoniche sui temi di Lucio Dalla è il tema del concerto per pianoforte, archi, arpa e coro che si terrà domani sera al teatro dei Marsi. Beppe D’Onghia sarà al pianoforte e alla direzione, “Nu-Ork” String Quintet Anton Berovski e Alessandro Bonetti,violini; Giuseppe Donnici viola; Vincenzo Taroni, violoncello; Enrico Guerzoni, contrabbasso, Valentina Giannetta, arpa, coro Intonando, diretto da Franco Biglino. Non si tratta di un semplice tributo a Lucio Dalla, tiene a precisare l’ideatore di questo progetto, il maestro Beppe D’Onghia, vincitore insieme agli Stadio (da lui diretti) dell’ultimo Festival di Sanremo. E’ D’Onghia stesso, in forza di una collaborazione che lo ha visto per 20 anni accanto a Dalla in diverse fasi della sua produzione artistica, a farci capire il significato più profondo di questo spettacolo che andrà in scena domani, 4 marzo (data fortemente rievocativa!) al Teatro dei Marsi: “Tra i molti doni che Lucio Dalla ha inteso lasciare come traccia di sé, quello che ci vede tutti destinatari in egual parte è senza dubbio il dono dell’universalità del messaggio musicale e della sua valenza emotiva. Una valenza che trascende il tempo e le forme dell’espressione attraverso la potenza evocativa della poesia che la anima. E’ da questo che nascono le Variazioni Sinfoniche, che a questa universalità rendono omaggio. In una dimensione atemporale è la forma sinfonica a tracciare una linea continua tra le forme espressive della classicità, i temi del presente e le attese del futuro”
Beppe D’Onghia è arrangiatore, pianista, direttore d’orchestra e compositore. Il percorso musicale di D’Onghia va dalla formazione accademica e dalle prime esperienze giovanili con Luca Carboni e con gli Stadio, alla felice collaborazione con Samuele Bersani in ben quattro album, alle composizioni per teatro e cinema, fino alla storica e trentennale collaborazione artistica con Lucio Dalla, le cui svolte sperimentali hanno sempre visto D’Onghia come interlocutore privilegiato. Dalla e D’Onghia approdano negli anni ’90 alla contaminazione tra canoni artistici differenti, come in “Tosca, amore disperato”o in storici concerti sinfonici. Come afferma D’Onghia “lavorare con un’orchestra ha permesso a Dalla di aprirsi ad una dimensione sinfonica e di scoprire aspetti inesplorati della sua musica, e ad aprire un nuovo ed inedito rapporto con il mondo classico, con l’opera, con la regia teatrale. E così queste Variazioni Sinfoniche non sono un tributo rivolto al passato ma uno sguardo verso il domani, un nuovo inizio, nel segno di visioni musicali e poetiche che vanno oltre Dalla, come egli stesso, penso, vorrebbe”. In Variazioni Sinfoniche alcune delle creature più riuscite della poetica di Dalla si vestono di un abito nuovo, al di là del tempo, risvegliando suggestioni conosciute e suscitando nel contempo emozioni nuove ed inattese. I passi di Anna e Marco si muovono sulle note di Piazza Grande, perdendosi nell’appassionata lirica di Caruso per ritrovarsi poi, brano dopo brano, nelle speranze utopiche dell’Anno che verrà e nelle accorate e frementi attese di Futura. Il messaggio di onirica sfida che Lucio Dalla lascia trapelare nel testo de “Le Rondini” viene così raccolto da Beppe D’Onghia,: si realizza qui il suo sogno di divenire una voce evanescente, libera da ogni vincolo e da ogni struttura, che sorvola e si fonde con il Creato alla ricerca di quell’Amore che, come spinta primigenia ed irrefrenabile, lo anima e lo giustifica.Sul palco insieme a D’Onghia, che suonerà e dirigerà dal pianoforte, vi sarà il quintetto d’archi “Nu-Ork” nato nel 2003 dall’intento di Beppe D’Onghia di realizzare una sintesi fra le prerogative del classico quintetto d’archi e le modalità di fruizione della musica moderna; inoltre il Coro Intonando, di 36 elementi, diretto da Franco Biglino; all’arpa Valentina Giannetta.