Massa D’Albe. L’impianto di compostaggio realizzato dalla C.E.S.C.A. S.a.s. di Contestabile Domenico & C nel Comune di Massa D’Albe è legittimo, rispettoso delle norme in materia e non arreca alcun danno né alla salute dei cittadini, né all’ambiente! E’ quanto statuito dal TAR Abruzzo nella sentenza n. 117, pubblicata in data odierna, con la quale è stata confermata la legittimità sia del giudizio n. 2283 del 24.9.2013 espresso dal Comitato V.I.A. della Regione Abruzzo, sia dell’autorizzazione regionale rilasciata il 25 giugno 2014 alla C.E.S.C.A. S.a.s. di Contestabile Domenico & C per la realizzazione nel Comune di Massa D’Albe di “un impianto di compostaggio da matrici organiche di qualità per la produzione di ammendante compostato misto”. Il TAR Abruzzese ha quindi respinto il ricorso proposto da n. 289 ricorrenti (componenti del Comitato di difesa del territorio equo, cittadini di Massa D’Albe e Magliano dei Marsi) capitanati dalla Sig.ra Velina Armati e difesi dall’Avv. Herbert Simone, ritenendo in parte infondate e in parte tardive le censure sollevate dai ricorrenti ed ha puntualmente affermato che l’impianto, che ha ottenuto il parere favorevole di tutti gli enti preposti (compresi ARTA e Servizio di igiene, epidemiologia e sanità della Asl n. 1), è stato localizzato nel rispetto delle distanze dai siti di Natura 2000 (SIC e ZPS) ed in conformità a quanto previsto dal piano regionale dei rifiuti approvato nel 2007; l’area di localizzazione dell’impianto in questione non è soggetta a vincolo idrogeologico né risulta interessata da fenomeni di rischio idraulico o geologico; nella fase di esercizio dell’impianto le acque non interagiranno con il sistema idrico naturale superficiale e sotterraneo; il fungo “aspergillus fumigatus” rappresenta la contaminazione presente nell’aria di qualsiasi ambiente agricolo o urbano e di per sé non costituisce un pericolo per la salute dell’uomo; la Asl e l’Arta valuteranno la qualità ambientale e quindi la qualità dell’aria con particolare riferimento alle concentrazioni di fungo “aspergillus fumigatus” nei punti sensibili più vicini all’impianto. Il TAR ha inoltre ribadito, come già affermato dal Comitato V.I.A., nel parere favorevole rilasciato, come “non siano state ipotizzate modificazioni dell’ambiente, correlate alla realizzazione dell’impianto, tali da comportare un cambiamento nelle condizioni di salubrità del territorio interessato e siano state presi in considerazioni tutti i fattori di impatto e la loro incidenza, anche cumulativa, sulle varie componenti ambientali, escludendosi un impatto sulla componente “salute pubblica”! La CESCA, difesa in giudizio dagli Avv.ti Evelina Torrelli, Sonia D’Angiulli e Roberto Fiore, è soddisfatta che sia stata confermata la assoluta infondatezza e la pretestuosità delle informazioni diffuse in questi due anni volte esclusivamente a creare equivoci e a diffondere inutili allarmismi, alimentando una ingiustificata preoccupazione dei residenti per un inesistente pericolo che sarebbe derivato dall’impianto per la loro salute.