Avezzano. Anche il personale precario ha diritto a conseguire la pensione minima. E’ la innovativa decisione presa dai tribunali di Avezzano e Sulmona, che estendono il diritto di conseguire la pensione minima (con 15 anni di contribuzione) al personale scolastico precario. Si tratta di due ordinanze senza precedenti, che affrontano il tema dell’equiparazione del diritto pensionistico tra i lavoratori non di ruolo e quelli di ruolo. Il Testo Unico sulla scuola, infatti, riconosce il diritto di proseguire il rapporto una volta raggiunta l’età per la pensione di vecchiaia soltanto al personale di ruolo, tanto che il docente e il collaboratore scolastico in parola, entrambi marsicani, avevano visto rigettate dall’Ufficio Scolastico Provinciale le loro richieste di permanere nelle rispettive graduatorie per stipulare altri contratti fino al conseguimento della pensione al minimo. In particolare, il Giudice del lavoro del Tribunale di Avezzano, dr. Giuseppe Giordano, ha reinserito nelle graduatorie provinciali un dipendente del MIUR precario appartenente al personale Ata, Antonio Cardarelli di Trasacco.
Il Tribunale avezzanese e sulmontino con le due pronunce convergono nel riconoscere il diritto all’equiparazione del diritto previdenziale minimo tra personale scolastico di ruolo e precario, non contemplato dalla normativa di settore, in quanto la giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea “ha precisato che l’Accordo Quadro si applica anche ai rapporti di lavoro con la Pubblica Amministrazione, aggiungendo che lo stesso può essere invocato per rivendicare, in base al divieto di discriminazione, il beneficio di una condizione di impiego riservata ai soli lavoratori a tempo indeterminato, soltanto ove fosse dimostrata l’esistenza di ragioni oggettive, le quali, tuttavia, – secondo quanto precisato dalla Corte di Giustizia – devono essere strettamente attinenti alle modalità di svolgimento della prestazione e non possono consistere nel carattere temporaneo del rapporto di lavoro”.
In entrambi i casi i ricorrenti erano assistiti dagli avvocati Salvatore Braghini e Renzo Lancia della Uil Scuola, i quali, evidenziano “come le due ordinanze correggano una stortura della legislazione scolastica mediante l’introduzione di un principio normativo in grado di evitare che anche in tema di pensioni si continui a discriminare i lavoratori in base alla durata del rapporto del rapporto, penalizzando la categoria dei precari, che evidentemente, rispetto al personale di ruolo, è la più debole”.