Avezzano. Col taglio del nastro è iniziata una nuova avventura per lo storico Fragile di Avezzano, eclettico locale che sfida le mode e afferma la sua capacità di stupire. Ieri sera, per un selezionato pubblico, l’anteprima della nuova scommessa per un luogo che è un idea, un progetto e la sua evoluzione, un’esperienza, prima ancora che un locale, da sempre punto di riferimento per le serate marsicane e che, da ieri, è diventato Social Club, una soluzione di intrattenimento dove bere, ballare e parlare trovano la perfetta fusione in un unico, piacevole sabato notte capace di appagare i cinque sensi. Porte aperte ad un vero e proprio mondo, quello della mixology, il bere miscelato, con i cocktail preparati da mani esperte che ben conoscono come calibrare i sapori e rendere visivamente attraente una bevanda che, tra storia e cultura, può essere protagonista di interessanti serate tra amici. In carta, insieme ai più famosi
Boulevardier, una meraviglia, un cocktail con un titolo nobiliare invidiabile e colorito, o il Jamaican Mule, altro pilastro della storia dei miscelati, che in pochi sanno fare bene e con gli ingredienti giusti, ci sono proposte interessanti come il Mary Pickford. Arte spettacolo e cinematografia spesso si intrecciano con i classici del beverage dando vita alla tradizione di dedicare un particolare cocktail all’immagine di una grande attrice, in questo caso parliamo di un’icona del cinema muto americano, la celebre Gladys Smith, il suo nome d’arte appunto era Mary Pickford. E poi il Manhattan, forse il più famoso cocktail a base di whisky. L’atmosfera, rilassante e accogliente, con arredi vintage e oggetti di recupero provenienti dai mercatini delle pulci restituiti a nuova vita in un’ambientazione con luce calda e salottini old style, ben dispone alla socialità. La musica live e un raffinato dj set, ad accompagnare un dopocena che puó arrivare fino all’alba, sono gli altri preziosi ingredienti per rendere perfette le serate che scorrono in una piacevole lentezza da godere sorseggiando un buon drink. (g.r.)
foto di Raffaele Castiglione Morelli