Avezzano. E’ la donna che ha istituito la Commissione per le Pari Opportunità ad Avezzano, è componente della Commissione di Pari Opportunità della Provincia dell’Aquila, conosciuta e riconosciuta per il suo grande impegno a favore delle donne e delle categorie più deboli. E’ stata la prima donna sindaco marsicana eletta direttamente dal popolo. E non ci sta: Alessandra Cerone, assessore nella giunta Di Pangrazio, interviene in relazione alla bufera generata dalla condivisione, da parte dell’assessore ai lavori pubblici Antonio Di Fabio, sulla propria bacheca facebook, di post, uno in particolare, dai contenuti offensivi nei confronti delle donne. Lo tsunami di reazioni negative ha travolto l’assessore Di Fabio e chiamato in causa l’Amministrazione avezzanese, in particolare le donne della giunta targata Di Pangrazio. Non ci sta, Alessandra Cerone, al gioco degli equivoci che, se da un lato soffia sul fuoco del malumore e dell’indignazione, dall’altro quasi indica, nei toni moderati, quasi segnali di compiacenza o debolezza, soprattutto da parte degli assessori ‘in rosa’. “ Il rispetto, l’affermazione e la preservazione dei diritti delle donne, il riconoscimento del valore fondamentale e della somma di valori che ogni donna incarna sono indiscutibili, e sono la stella polare delle mie battaglie quotidiane, da sempre”, ricorda Alessandra Cerone. “ E’ indubbio che la mancanza di rispetto, l’insulto, da qualunque parte arrivino, ancor più da un rappresentante istituzionale, siano da condannare e abbiano tutto il mio biasimo. Ma stiamo assistendo a qualcosa che va oltre. Ho accolto le scuse dell’assessore Di Fabio e non ho motivo di non credere alla sua buona fede, per quanto ovviamente resti da parte mia la censura di certe battute e esternazioni infelici”.
“ Sono stata chiamata in causa riguardo alla vicenda con toni piuttosto polemici”, continua l’assessore Alessandra Cerone, “ Vale la pena ricordare che, tra le altre cose, ho avuto il piacere di essere premiata, alla presenza del prefetto Gabrielli, dell’onorevole Segni e della figlia di Alcide De Gasperi, per il mio impegno a favore delle donne. Soprattutto, ho avuto la gioia di poterle aiutare ad uscire dal dolore, dall’abbandono, dalla paura, dalle colpe che venivano loro addossate, dalla poca considerazione nei luoghi di lavoro. Dunque, non mi turba né mi scandalizza una battuta stupida ed inopportuna, uno stereotipo rivolto non certamente a donne vere. Poi, ognuno saprà farsi un’idea delle persone e pesare al meglio azioni e personaggi”. La saetta, per quanti al riguardo si ‘stracciano le vesti’, è in chiosa, con le scuse ironiche all’assessore incriminato: “ Scusi assessore Di Fabio, le donne non sono tutte così permalose ed in cattiva fede”.