Hanno accolto l’arrivo del Messia nel tendone allestito in piazza Obelisco a Tagliacozzo. La notte di Natale c’erano quasi mille persone alla funzione religiosa di mezzanotte officiata dal vescovo dei Marsi Pietro Santoro. La cerimonia, a cui hanno partecipato centinaia di albanesi grazie all’interessamento del missionario don Antonio Sciarra, è stata organizzata dalla diocesi dei Marsi e dalle comunità parrocchiali cittadine. Era finalizzata a risvegliare la Marsica sui temi dell’accoglienza. «Ci sono delle verità che si capiscono solo con il silenzio, di notte, quando è finito il frastuono, quando tacciono anche le voci che ci portiamo dentro. Allora può accadere il miracolo che la chiesa canta: la Parola eterna che si è fatta carne, la Parola unica a cui si può affidare tutta la vita, perché arriva al cuore. Vorrei essere uno di quei pastori di quel primo Natale», ha affermato, «quello che rompe il silenzio e grida andiamo fino alla grotta. Per Gesù Cristo vale la pena lasciare tutto, ve lo assicuro. E una volta arrivati davanti alla grotta mettiamoci in ginocchio, ritorviamo il bandolo della nostra esistenza, la meraviglia della vera libertà, la certezza della gioia. Questa notte», ha aggiunto, «vorrei raccontarvi una storia, come quella del Natale che è la grande storia dell’amore di Dio e di tante storie di chi rifiuta Dio». Ha quindi letto un brano tratto da “Per chi viene”,una storia di don Primo Mazzolari. Il messaggio del vescovo di Avezzano è quello di «non chiudete mai il Signore fuori dalla porta, fuori dalla casa della propria vita. “Non c’era posto per loro” dice l’evangelista Luca, e», si chiede il vescovo Santoro, «”c’è posto per Cristo dentro di me?” e “c’è posto per un uomo che chiede un pezzo di pane. Natale non è una bella favola, è la decisione di non sbattere la porta in faccia a Cristo, e ogni uomo è il volto di Cristo, e per Cristo nessuno è straniero. Natale è farlo entrare affinché si capisca che puoi anche avere tutto, ma se non hai Lui non puoi avere nulla. Natale», ha spiegato, «è decidersi in quella immensa sala travaglio del mondo, è nascere come uomini nuovi. Buon Natale, nel senso di buona rinascita, per una nuova condizione di vita. Le campane non hanno affidato il loro canto al vento delle illusioni, ma alla rinascita del cuore di ognuno».