“Un pugno alla droga, mettila KO alla prima tentazione” è un progetto sociale a favore della Boxe, sport che spesso e volentieri viene travolto da storie di pugili ed ex pugili vittime della droga. Un progetto a favore della volontà umana di sfuggire alla violenza degli stupefacenti in genere. Il progetto nasce dall’incontro di Antonio Oddi, talent scout di Miss Italia, ed il Campione Europeo di Pugilato Giampiero Contestabile (Avezzanese). Il campione avendo letto le diverse recensioni sulle più svariate testate giornalistiche sui progetti solidali di Antonio Oddi ha deciso di contattarlo e di proporgli il suddetto progetto. Un pugno alla droga. Così si è raccontato ad Antonio Oddi:
“Caro Antonio ti racconto alcune cose, dentro di me la voglia di iniziare la boxe arrivò quando vidi combattere Gianfranco Rosi ad Avezzano la piazza era piena e tutti gridavano per lui, dentro di me dissi ” un giorno anche io vorò essere acclamato così” di lì parti la mia avventura tra le 16 corde, non fu tutto facile il mio primo incontro a 14 anni e vinsi per KO. Continuai a combattere ed accompagnai le sedute in palestra alla scuola anche se non con ottimi risultati infatti fui bocciato9 alle superiori. Mi dissi dopo la bocciatura se volevo essere nessuno o studiare per ambire a qualcosa in più! Incomincia a studiare come un matto e i voti parlavano da se, nel pugilato le cose continuavano senza grossi risultati e dissi anche nello sport se volevo avere ei risultati più grandi dovevo concentrarmi di più come ho fatto nello studio. Incomincia ad allenarmi sul serio ed incomincia a vincere tornei su tornei ed il mio nome diventava sempre più famoso nel mondo della boxe, si parlava spesso di quel ragazzetto molto ,magro che picchiava come un martello e spesso metteva giù i suoi avversari. Arrivai così alla maturità e decisi di iscrivermi all’università , miei allenamenti continuavano sempre di pari passo con gli allenamenti, ma comunque non mi mancava di certo il tempo di divertirmi! Mi iscrissi a scienze motorie e qui iniziai a disputare i campionati universitari vincendone tre consecutivamente, queste vittorie mi fecero entrare nella squadra nazionale dove conobbi gli attuali campioni olimpici, Clemente Russo, e Cammarelle inoltre a Francesco Damiani e Maurizio Stecca entrambi campioni del mondo, da loro imparai molte cose sulla boxe ma anche nella vita. Mi laureai e qui decisi di continuare gli studi e mi iscrissi a fisioterapia ,nello stesso anno passai tra i professionisti avevo 25 anni di qui si susseguirono diverse vittorie per KO meritandomi l’appellativo di poiso (veleno), arrivai velocemente al titolo italiano vincendolo per KO alla seconda ripresa distruggendo il campione italiano in carica, poi combattei anche negli stati uniti alla corte di Don King, qui combattei e vinsi per KO alla 5 round. Mi fecero delle belle proposte contrattuali ma le declinai perché dovevo tornare in Italia e finire gli studi. Tornato in Italia dovevo difendere il titolo italiano con un certo Massimo Morra che dovevo battere ad occhi chiusi…invece… vado KO alla 8 round lasciando sbalorditi tutti gli addetti. Nemmeno il tempo di parlare che tutti ormai mi davano per finito che ero stato solo fortunato a fare quello che ho fatto fino a quel momento, caddi in uno sconforto grandissimo lasciai il pugilato per un periodo di quasi un anno non volevo più tornare in palestra. Quando poi mi viene proposto i disputare il titolo europeo tutti erano scettici su quest’incontro ma io insieme al mio inseparabile preparatore Enrico Di Nicola. Accettammo ed incominciammo una preparazione durissima, arrivammo al titolo e vincemmo dopo un’ottima performans qui ritrovai me stesso come pugile e come uomo…..si può andare KO, ma ci si può rialzare ed essere migliori, questo è il messaggio che do ai giovani”.