Tagliacozzo. Scuola dell’infanzia inaugurata e aperta senza agibilità. Mai scuola fu così contestata. Sembra cominciato in salita il percorso della nuova struttura scolastica di via D’Annunzio che, nel giro di pochi giorni dopo l’inaugurazione, è stata al centro già di diverse polemiche e di numerosi casi di protesta e dibattito. Si è cominciato con la questione dei bambini al freddo durante il taglio del nastro, protesta sollevata da alcuni genitori che ritenevano troppo rigide le temperature per i loro figli e chiedevano l’attivazione dell’entrata secondaria. Si è continuato con l’annosa vicenda dell’amianto che negli ultimi mesi è al centro della discussione a causa dei
Rischi dovuti alla presenza nel quartiere, proprio a pochi passi dalla scuola, di un capannone industriale abbandonato con il vecchio tetto in eternit.
Ora però la questione si fa seria visto che nella scuola mancherebbero delle autorizzazioni amministrative, in particolare il Documento di valutazione rischi e quello di Agibilità. A denunciare l’accaduto sono stati alcuni genitori che si sono rivolti al consigliere Alfonso Gargano. Anche quest’ultimo, presente all’inaugurazione, si era complimentato per la nuova scuola con l’amministrazione.
Sulla questione, il sindaco Maurizio Di Marco Testa conferma tutto, ma spiega che si tratta di documenti non vincolanti.
“Pochi giorni fa”, afferma Gargano, “ho fatto i complimenti all’amministrazione per la nuova struttura partecipando all’inaugurazione. Credevo in buona fede che ci fossero tutte le autorizzazioni soprattutto perché si tratta di una scuola. Purtroppo, da un immediato accertamento, ho ricevuto una doccia fredda e sembra addirittura che a oggi siano mancanti l’accatastamento, l’agibilità e la valutazione dei rischi. Quindi, mi chiedo, si poteva aprire?”.
Il sindaco replica parlando di “miopia di coloro che non perdono tempo a infangare il nome della città evidenziando problemi che esistono da decenni, come quello dell’eternit”. “Già quando questa amministrazione”, spiega Di Marco Testa, “ebbe il coraggio di trasferire le elementari Argoli per lavori alla sede Anfass, venne fortemente accusata di aver portato i bambini su un sito inquinato. Cosa non vera, visto che quell’edificio, con un finanziamento della Regione e al nostro interessamento, è stato aperto per nove ragazzi speciali. Ora si solleva il problema dell’amianto su un sito in parte privato, in parte affidato al tribunale, sezione fallimentare. Anche in tale circostanza la mia amministrazione, a differenza di quella precedente che ha ignorato il problema già esistente, è stata l’unica a occuparsene e ad avviare le procedere per la bonifica. Ora cos’altro dovrebbe fare il sindaco?”, si chiede Di Marco Testa, “l’ordinanza di chiusura della scuola, del vicino campo sportivo, del campo da tennis adiacente? Quindi prima i siti inquinati e ora il pericolo amianto. Io dico basta a sterili strumentazioni, ma rimbocchiamoci le maniche per il bene della nostra comunità e per rispetto dei suoi cittadini”. Sulla questione delle autorizzazioni, il sindaco ha confermato che “l’agibilità non è stata rilasciata”, aggiungendo che ciò è avvenuto “d’accordo con gli uffici, perché manca una solo la segnalazione al genio civile, atto non vincolante. L’agibilità”, sostiene, “può essere rilasciata anche subito, come riferitomi dal responsabile tecnico, perché esiste tutta la documentazione necessaria”.