Avezzano. “Sarebbe bene che il sindaco Di Pangrazio si esponesse in prima persona, senza intermediari allo sbaraglio e fornisse pubblicamente la sentenza che prevede l’applicazione della pedonalizzazione delle vie del centro cittadino della cosiddetta “crocetta” zona compresa tra via Cataldi (dal bar Risorgimento-via Corradini), corso della Libertà (via Corradini-via Diaz) e via Corradini (angolo scuole-Lombardi calzature)”. Lo afferma il coordinatore del Ncd, Massimo Verrecchia. “Ad oggi, – aggiunge Verrecchia – esiste formalmente solo una sentenza del Tar che riguarda la delibera di Giunta comunale n. 180/2009 che prevede la pedonalizzazione di Corso della Libertà e non certamente delle strade della cosiddetta “crocetta”. Quindi, l’obbligo giurisdizionale riguarda soltanto Corso della Libertà tanto che, l’eventuale commissario ad acta non potrebbe che limitarsi a dare seguito alla pedonalizzazione esclusivamente di Corso della Libertà. L’eventuale delibera del 2011, citata in questi giorni dai tecnici del comune, successiva alla sentenza, può essere assolutamente revocata da questa amministrazione se solo lo volesse, cosa che dovrebbe ben sapere il sindaco-tecnico Di Pangrazio. Ci troviamo, quindi, di fronte ad una amministrazione che vuole chiudere le vie della cosiddetta “crocetta” facendo credere alla cittadinanza che tutto ciò deriva da un obbligo imposto da una sentenza che, ripeto, riguarda solo Corso della Libertà. Addirittura l’amministrazione Di Pangrazio parla solo oggi di trovare soluzioni a questo problema, allora chiediamo loro, “cosa hanno fatto e quali atti formali hanno prodotto su questo argomento in questi quattro anni ?”
Addirittura questa amministrazione ha parlato di una possibile “chiusura provvisoria” dai sei ai dodici mesi, di quelle strade, con dei lavori di circa 300mila euro per la pedonalizzazione di quell’area. Chi restituirà alle casse comunali quella somma, qualora dovessero poi tornare indietro nella decisione e riaprirla al traffico? Il tanto assente su questa vicenda, ossia il sindaco Di Pangrazio, si faccia portavoce in prima persona della volontà sua e dell’amministrazione che rappresenta, senza più ingannare l’opinione pubblica che la chiusura delle strade della cosiddetta “crocetta” deriva da una sentenza come più volte pubblicamente manifestato anche dai suoi innumerevoli assessori. Perché non si esprime? Il suo silenzio è e resta imbarazzante”, conclude Verrecchia.