Avezzano. Ancora una notte d’attesa per il neo assessore del comune di Avezzano Daniela Stati, il padre Ezio, l’ex marito Marco Buzzelli, e gli imprenditori Vincenzo Angeloni e Sabatino Stornelli. Infatti, al termine dell’udienza di ieri davanti al gup del Tribunale di Avezzano, il giudice Maria Proia si è riservata un altro giorno prima di decidere sul rinvio a giudizio, come chiesto dal pm Roberto Savelli, oppure sul proscioglimento reclamato dalle difese rapresentate dagli avvocati Alfredo Iacone, Antonio Milo e Cesare Placanica. I cinque erano stati coinvolti nell’inchiesta coordinata dalla Procura dell’Aquila su presunte tangenti negli appalti per la ricostruzione post-terremoto. Nel corso dell’udienza, la difesa ha messo sul tavolo tutti le armi a disposizione per dimostrare l’innocenza degli imputati parlando di prove insussistenti. Il giudice per l’udienza preliminare aveva rigettato a settembre l’eccezione di incompatibilità territoriale presentata dai difensori degli indagati. Ad agosto 2010, l’allora assessore regionale Daniela Stati, con delega anche alla Protezione Civile (nella giunta di centrodestra guidata da Gianni Chiodi) si dimise in seguito all’interdizione dai pubblici uffici decretata nell’ambito dell’inchiesta che coinvolse il padre Ezio (in passato tesoriere della Dc e poi capogruppo di Fi in Consiglio regionale), il compagno Marco Buzzelli, Vincenzo Angeloni (ex parlamentare di Fi) e Sabatino Stornelli (nel 2010 amministratore delegato di Selex Service Management, società che aveva in quel momento parte delle azioni di Abruzzo Engineering, a sua volta controllata da Regione Abruzzo e dalla provincia dell’Aquila). L’inchiesta portò all’arresto di quattro persone, tra le quali il padre di Daniela Stati, Ezio, accusate dalla procura della Repubblica di Avezzano di corruzione per aver ricevuto presunte regalie da Angeloni e Stornelli. Gli imputati hanno sempre fermamente respinto le accuse ed Ezio Stati ha chiesto in più occasioni un processo veloce. “Visto che Abruzzo Engineering, su cui ho chiesto mille pareri, era una società in house, l’ha costituita Del Turco in house, ha lavorato in house”, ha commentato la Stati, “l’unico assessore che non ha mai dato un centesimo a Abruzzo Engineering sono io, non ho fatto mai un atto contrario alla pubblica amministrazione e non ho mai fatto le ordinanze perché le firmava Berlusconi per me questo era procedimento che neanche doveva essere messo in piedi. Aspetto con fiducia domani (oggi per chi legge) però, se dovesse arrivare un rinvio a giudizio certo è che il processo venga fissato da subito perché poi io devo chiamare i testi che sono le giunte regionali, dal 2007 fino a oggi, Berlusconi, Bertolaso, tutte le persone che hanno lavorato per e con Abruzzo Engineering visto che io sono l’unica che non gli ha dato un centesimo”.