“Se io fossi Babbo Natale…”
Nella vita di ogni giorno non si parla del Natale, ma nella mia zona ogni giorno pensiamo alla pace del Natale, alla sua serenità, ai suoi giorni festivi perché non si va a scuola e al lavoro, ma soprattutto ai regali che Babbo Natale, nella magica notte di Natale,posa sotto l’albero! Vi siete mai chiesti come Babbo Natale riesca a consegnare i regali a tutti i bambini del mondo? Io me lo sono chiesto tantissime volte! La risposta che do alla mia domanda è quella che Babbo Natale, ogni anno sceglie dei bambini più buoni e chiede loro di portare i regali nella loro zona! Ogni bambino accetterebbe questa richiesta. Un bel pomeriggi la mia amica ed io stavamo facendo la letterina per Babbo Natale, quando sentimmo il campanello che suonava. Andammo ad aprire la porta e … ci trovammo davanti Babbo Natale, ci stropicciamo gli occhi. Il vecchio signore ci chiese: – Io sono il vecchio Babbo Natale e devo scegliere dei piccoli aiutanti! Mi vorreste aiutare? La mia amica ed io accettammo! Promettemmo sul potere del Natale e tornammo casa. Il giorno dopo arrivò Babbo Natale per portarci la sua slitta con dentro sacchi pieni zeppi di regali, c’era anche un regalo per Matteo Renzi, era molto strano, un politico che riceveva dei regali! Il 24 Dicembre, cioè la vigilia di Natale, ci incontrammo nella piazza del paese per discutere della notte di Natale. All’improvviso ci apparve Babbo Natale che ci esclamò: – Presto,andate a dormire! Che ci fate ancora qui? Noi scappammo subito a letto perché quella notte dovevamo essere sveglie e dicemmo alle nostre madri che quella sera non mangiavamo. A sera Babbo Natale ci svegliò, noi sbadigliando lo seguimmo. Ci portò nella sua slitta e,porgendoci un libretto, ci disse: – La slitta funziona così! La mia amica ed io decidemmo di alternarci per ogni casa, per fare in modo che tutte e due guidavamo e leggevamo il libretto delle istruzioni. Salimmo sulla slitta, guidata da nove renne: Saetta, Ballerino, Schianto, Guizzo, Cometa, Cupido, Tuono, Lampo, Rudolph. Partimmo, mentre, Babbo Natale ci diceva: – State attente! Questa slitta è durata più di mille anni, anche se quest’anno dovrò ricomperarla! Buon viaggio! E mi raccomando ricordatevi di portare il regalo a Matteo Renzi. La prima fermata fu la casa della nostra migliore amica Sara. Lasciammo sotto il suo albero quattro regali: un set di trucchi per Sara, un pallone da calcio per suo fratello Matteo, un MP3 per sua madre Marina e , infine, un bellissimo maglione a righe rosse e verdi per suo padre Alessio. I regali seguenti furono per i nostri compagni e le nostre compagne di classe:Daisy, Lisa, Francesca, Gloria, Antea, Francesca, Beatrice, Gianluca, Michelangelo, Massimiliano, Giuseppe, Umberto, Berardino, Davide, Alfredo, Simone e Flavio. Sulla slitta era difficile individuare tutti i comignoli perché era una notte fredda, buia e tempestosa. Stavamo andando a zig-zag: non eravamo bravissime a guidare quel rottame pieno di giochi. Demmo uno sguardo alla lista e … il prossimo era Matteo Renzi.Il suo regalo era un’Italia senza debiti e più lavoro per i giovani. Noi non sapevamo come portargli questi regali, così chiamammo Babbo Natale,che ci disse: -Prendete la bacchetta magica e pronunciate”Bi bum bam e tara ta ta TAM! Pronunciammo la formula e … Italia senza debiti e con più lavoro per i giovani! Dopo aver portato questi due regali a Matteo Renzi,demmo uno sguardo alla lista e … la prossima era la preside, che chiedeva per regalo una scuola nuova!!! La mia amica ed io ci mettemmo le mani ai capelli, come potevamo farlo, non eravamo mica degli ingegneri. Per non disturbare Babbo Natale decidemmo di ridipingere la scuola. Frugammo tra i giocattoli ed ecco delle vernici gialle e arancioni. Ci mettemmo a lavoro e dopo un’ora avevamo finito! Rovistammo fra i giochi e trovammo delle magliette, ma i bambini potevano chiedere per regalo delle magliette, così cercammo sulla lista. Quelle magliette erano per i bambini poveri che vivevano in guerra! Portammo quelle magliette ai bambini poveri e decidemmo di dare i nostri regali a loro perché ci facevano gran pena; loro che dormivano nei sacchi a pelo, con la testa riparata per paura delle bombe nucleari, per paura delle pistole, dei coltelli, della gente morta ai loro piedi, della gente che non c’era più! Salimmo di nuovo sulla slitta per finire questo viaggio incantato, guardammo la lista e non c’era più nessuno: erano rimaste solo le nostre due meravigliose case! Ci godemmo lo stupendo balletto della Stella Cometa, che ballava, con delle altre luminose stelle attorno. La Cometa sembrava il campanile della chiesa, mentre le stelle che le giravano attorno sembravano delle case, piene zeppe di regali e di umore natalizio, era uno spettacolo meraviglioso, volevamo riprenderlo con il telefono per farlo vedere ai nostri familiari, ma loro potevano chiedere dove l’avevamo preso! Tornammo a casa per andare a dormire, orgogliose del nostro lavoro! La mattina dopo, sotto l’albero, non c’erano i nostri regali che ci eravamo meritati, ci fermammo a pensare e arrivammo alla conclusione che l’unico regalo più bello era stato quello di essere le aiutanti di Babbo Natale che ci appare dicendoci che era proprio quello il nostro regalo!