Avezzano. Formare operatori sanitari, in ospedale o in altri ambiti della salute, che siano capaci di ‘leggere’ e interpretare gesti, posture, sguardi e smorfie del paziente che non riesce a esprimersi per forte dolore, povertà di vocabolario, non conoscenza della lingua, senso di vergogna e o rabbia. La Asl apre un fronte tutto nuovo, nel rapporto paziente-medico, con un corso specialistico di qualità riguardante la comunicazione non verbale. Un progetto inedito, per ora sperimentato in poche realtà italiane, che soccorre il paziente quando sopravviene il black-out della parola e il malato resta prigioniero di un’afasia che gli impedisce di far capire a chi deve curarlo sintomi e problemi di salute. L’iniziativa, destinata ad arricchire sul piano della qualità il bagaglio professionale degli operatori sanitari, è promossa dal Sert di Avezzano della Asl. Il corso, che si avvarrà di esperti del linguaggio del corpo, non si limiterà alla teoria ma offrirà anche spazi basati su dimostrazioni pratiche, tra cui le modalità per eseguire una visita medica quando la parola è latitante. Le lezioni sulla comunicazione non verbale in ambiente sanitario, organizzate dal direttore del Sert, Adelmo Di Salvatore, sono in programma, con inizio alle ore 9, il 17 e 18 dicembre prossimi ad Avezzano, all’Agenzia per la promozione culturale di via Cavalieri di Vittorio Veneto. All’iniziativa didattica, che prevede fino a 80 iscrizioni, può partecipare, oltre ovviamente al personale sanitario, chiunque abbia interesse ad apprendere la specifica tecnica di comunicazione. Nell’ambito sanitario, le figure interessate al corso sono per lo più medici, infermieri, assistenti sociali, psicologi. Aprire un canale di comunicazione, quando la parola (per diversi motivi) non può esplicare la propria funzione, diventa fondamentale per medici e altre figure professionali del settore che devono individuare i sintomi giusti, inquadrarli in un contesto patologico e impostare la relativa terapia. Dolore, vergogna, rabbia, in particolare, sono gli stati d’animo in cui le ‘lettura’ del linguaggio del corpo assume un’importanza decisiva in ambito sanitario. E’ uno degli aspetti che verranno trattati nel corso, con l’intervento, oltre a Di Salvatore che ne è il promotore, degli esperti di comunicazione non verbale Alberto De Panfilis e Piercarlo Romeo nonché dello psicologo Cristiano Di Salvatore.
L’attenzione al linguaggio del corpo, oltretutto, con la presenza sempre più massiccia di persone provenienti da paesi extracomunitari, impone a chi opera in ospedale o in altri servizi sanitari di dotarsi di nuovi strumenti professionali, utili anche quando ci si avvale dell’interprete la cui mediazione, per quanto efficace, lascia fatalmente delle zone d’ombra nella comunicazione della patologia, della sofferenza e dei bisogni del paziente. “Saper leggere il linguaggio”, dichiara Adelmo Di Salvatore, “è una risorsa molto importante che ci permette di capire cosa gli altri stanno davvero pensando e cosa provano sul piano emotivo. Per cogliere questo tipo di messaggio occorrono però tecniche e abilità basate su ricerche scientifiche ed è questo l’argomento su cui si incentra il corso”.