Tagliacozzo. Conflitti bellici, prevalenza d’interesse a coltivare il proprio orto, paura: oggi, in vera crisi, sembra essere l’empatia umana. Specie nei confronti di quelle terre dove a regnare è la povertà. Quella vera. Quella del dolore fisico, psicologico, morale. Quelle che sotterra uomini, donne e bambini. Che li fa scheletri. Quella che trasforma il tutto in una giungla. È necessario oggi continuare a parlarne e costruire un ponte di collegamento per donare aiuto. Per questo motivo, mercoledì 9 dicembre alle 16.30, presso il teatro Talia di Tagliacozzo, Silvia Federici e Raffaele Castiglione Morelli, dell’associazione proloco del posto, in collaborazione con la preside dell’istituto onnicompresivo “A. Argoli”, Patrizia Marziale, hanno organizzato un dibattito dove interverranno i rappresentanti di un’associazione di volontariato nelle terre del continente Africano, la Help Senza Confini Onlus. Sul palco del Teatro Talia, interverrà il presidente dell’associazione, Francesco Barone, impegnato più volte in missioni umanitarie in Africa e nell’elaborazione di progetti finalizzati alla realizzazione di strutture per l’accoglienza e il sostegno dei bambini che vivono in condizioni di estremo disagio. Al microfono, Anna Colangelo e Azzurra Ruscitti, entrambe volontarie dell’associazione che testimonieranno le loro attività in Africa, in particolar modo nel Burundi. Parlerà anche il professor Giuseppe Cristofaro del dipartimento di scienze umane dell’università del L’Aquila e la professoressa Francesca Bisegna. L’Hsc onlus cerca di promuovere attività di qualsiasi genere, sia in Italia che all’estero, finalizzate all’aiuto di persone che vivono in condizioni di povertà, emergenza sociale, con particolare attenzione soprattutto verso i bambini. Al momento sono ben più di quattromila gli infanti aiutati dall’associazione e ci sono progetti di sostegno attivi in Bujumbura (capitale del Burundi) e Gitega (sempre nel Burundi). Tra documenti, foto e video sarà testimoniata la situazione cruda e reale di alcune terre africane, ma soprattutto la necessità di abbattere i muri sollevati dalla società occidentale, nella quale, seppure indirettamente, è impossibile non sentirsi un po’ responsabili di ciò che oggi risulta la terra africana. Cadano le mura del pregiudizio, cadano quelle del disinteresse, della chiusura e si costruiscano ponti di solidarietà che riescano a regalare un sorriso. L’evento è assolutamente gratuito e tutti sono invitati a partecipare.