Avezzano. Sulle attività sanitarie della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, rese note dal direttore generale Giancarlo Silveri, interviene il Pdl che si dice soddisfatto perché non ci sono tagli. Il senatore Filippo Piccone, coordinatore del Pdl e sindaco di Celano, sostiene che «nell’atto aziendale si è cercato di organizzare la Asl tenendo conto degli effettivi bisogni della domanda sanitaria. Sembra invece che spesso ci sia la tendenza a guardare di più all’apparato medico che ai pazienti. E’ necessario trattare con le cliniche private e pretendere una complementarità dei servizi rispetto agli ospedali pubblici. E’ la Asl che deve dettare le regole differenziando i reparti e le attività sanitarie, riducendo così la mobilità passiva e allo stesso tempo attraendo pazienti da fuori regione». Piccone afferma inoltre che «la sanità non parte e finisce in ospedale, ma bisogna guardare invece con occhi più attenti alla prevenzione, alla rete assistenziale sul territorio, al rapporto dei pazienti con i medici di famiglia e con il consumo a volte indiscriminato dei medicinali». Il sindaco di Avezzano, Antonio Floris sostiene che «ora cadono tutte quelle affermazioni allarmistiche e a volte disfattistiche che hanno imperversato per mesi sul discorso della Sanità. La filosofia della Asl è garantire ai territori la possibilità di mantenere tutte le attività sanitarie. Possiamo dire che una buona parte delle affermazioni pessimistiche e catastrofiste pronunciate per settimane sono cadute. Non possiamo certo dire che tutto va bene perché il Piano aziendale, affinché dia i risultati sperati, deve permettere alle strutture periferiche come Tagliacozzo e Pescina di svolgere i servizi che sono destinate a fare. L’ospedale di Avezzano, infine, deve essere subito messo in condizione di lavorare con la chiusura dei lavori in corso». Il presidente della Provincia, Antonio Del Corvo, è convinto che «si sta concentrando troppo l’attenzione sulla questione della tipologia delle unità operative. Il paziente in realtà quando viene curato dal medico non chiede se ha o no le stellette da primario, ma guarda alle capacità e alla professionalità». Il decreto di aprile del commissario ad acta Gianni Chiodi, prevede che in caso di unità operativa complessa unica in tutta la Asl, deve essere collocata per forza all’Aquila». Per Del Corvo, «i posti letto non vanno assegnati in base ai primari, ma in base al livello di assistenza. Infine», spiega, «gli ospedali di comunità vanno fatti funzionare altrimenti i posti per acuti ad Avezzano vengono impegnati da pazienti non acuti e che richiedono un altro tipo di assistenza».