Tagliacozzo. Nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Avezzano che ha portato, da parte dei carabinieri di Tagliacozzo all’acquisizione, a tre riprese, di atti e documenti riguardanti l’affidamento di lavori pubblici, l’autorizzazione e il patrocinio di manifestazioni cittadine, sarebbero stati già sentiti dagli investigatori della procura, secondo alcune indiscrezioni, dei dipendenti del comune ascoltati a sommarie informazioni al fine di acquisire notizie utili all’indagine. Sulla vicenda degli indagati, che sarebbero cinque, tutti sostengono di non aver ricevuto avvisi di garanzia compreso il sindaco.
“Ad oggi non so se sono indagato dalla Procura, l’unica cosa certa è che sono a completa disposizione della magistratura”, ha affermato Di Marco Testa che non è stato ancora ascoltato, “già dal 27 ottobre ho dato disposizione al mio avvocato, Roberto Verdecchia, di fare istanza al magistrato affinché possa interrogarmi per chiarire qualsiasi cosa. I tre ordini di esibizione degli atti”, ha spiegato Verdecchia alla stampa, “sono solo avvisi tecnici, per quanto riguarda le indagini. A oggi né a me né al sindaco è stata notificata l’informazione di garanzia”. “I carabinieri”, ha concluso il primo cittadino, “sono liberi di acquisire tutte le carte che vogliono”. Sulla questione della fuga di notizie ha affermato, “esistono delle regole ed è giusto che chi amministra deve essere controllato e, se sbaglia, cacciato via, ma alcuni fatti tra loro concordanti mi hanno fatto venire dei dubbi: al momento dell’acquisizione in Comune la stampa era già presente anticipatamente: i carabinieri scendevano e la stampa faceva le foto, quindi qualcosa non quadra”.
In particolare il responsabile dell’ufficio Urbanistico, Anna Calzetta che afferma: “Nella mia specifica funzione di responsabile del servizio urbanistico del Comune di Tagliacozzo e di cittadina di uno Stato civile ritengo necessario comunicare che non sono destinataria di alcun provvedimento di competenza dell’Autorità giudiziaria ordinaria”.
In realtà le informazioni di garanzia vengono inviate all’indagato o alla parte offesa solo quando il magistrato deve compiere un atto al quale il difensore ha diritto di assistere.
L’architetto Carlo Tellone, assistito dall’avvocato Antonio Milo, chiede di essere ascoltato dal pm “per arrivare a una rapida e sollecita archiviazione”, ed evidenzia di avere “sempre agito con professionalità”. Gli altri tre indagati, secondo il Centro, sarebbero l’ex segretario comunale Giampietro Attili, e l’imprenditore Franco Pasquini, titolare dell’ippodromo di Tagliacozzo. Alcuni dei reati contestati sono abuso d’ufficio, e questioni legate a turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, ma su questo non c’è ancora chiarezza sui fatti specifici presi in esame. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Roberto Savelli.
Il legale del sindaco, Roberto Verdecchia, accusato da due consiglieri di opposizione del Comune di Tagliacozzo, Alfonso Gargano e Roberto Giovagnori, riguardo alla sua linea di difesa in cui viene sostenuto che si sta facendo “campagna politica con attacchi personali piuttosto che con programmi ideologici ben chiari”, replica sostenendo di non avere “mire espansionistiche politiche nel comune di Tagliacozzo, come dai due consiglieri sostenuto”, ma di “fare semplicemente il proprio lavoro di avvocato penalista”.