Civita d’Antino. Sono accusati in neve di abuso d’ufficio per aver favorito l’apertura di un esercizio pubblico pur non avendo le autorizzazioni e dovranno presentarsi davanti al giudice per l’udienza preliminare. Si tratta del sindaco di Civita D’Antino, Sara Cicchinelli, di due assessori, tecnici comunali e imprenditori indagati a vario titolo. Nonostante alcuni provvedimenti amministrativi di demolizione e di mancanza delle licenze, secondo l’accusa, avrebbero favorito l’attività commerciale e l’iter per l’apertura. Nei guai sono finiti, oltre al sindaco, gli assessori Roberto Tullio e Antonio Di Francesco, oltre a tecnici e ai titolari del locale in questione. I fatti risalgono al 2008 quando, secondo l’accusa del pubblico ministero Vincenzo Barbieri, il comandante della polizia municipale, Pietro Di Curzio, il responsabile del procedimento, Maria Grazia Alfano, avrebbero favorito Ermanno Petricca, il titolare della ditta appaltatrice per l’apertura del locale di Iolanda Petricca, privo a dire degli inquirenti di agibilità. Indagata anche Daniela Dellabella, responsabile provvisorio dell’ufficio tecnico. La vicenda si è protratta negli anni fino ad arrivare al 2012 quando sono rimasti coinvolti anche gli amministratori pubblici e un nuovo tecnico. Infatti il responsabile dell’ufficio sopraggiunto, Mario Ferrazza, in concorso con il sindaco Cicchinelli e con i due assessori, avrebbe favorito il titolare sospendendo soltanto l’ordinanza di demolizione ma non l’agibilità. C’era infatti un’ordinanza del Tar dell’Aquila che aveva disposto la demolizione. Tutto ruota intorno a un rilascio di autorizzazioni e di agibilità contestate in sede amministrative, ma concesso in diverse fasi della complessa vicenda. Gli accusati hanno più volte sottolineato la correttezza degli atti portati a termine. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Stefano Guanciale, Franco Colucci, Paolo Novella, Leonardo Casciere, Carlo Ricci e Biagio Maceroni.