San Benedetto dei Marsi. Il ministero dell’Economia diffida il Comune di San Benedetto: dovrà annullare due delibere comunali riguardanti le tariffe sulle tasse. Alla base di tutto ci sarebbe l’applicazione del bilancio 2015 approvato di recente e riguarda la diminuzione delle aliquote. Il ministero chiede al Comune, in autotutela, di revocare due provvedimenti approvati dal consiglio. Non si tratta di un ordine perentorio ma comunque è un monito importante e che non potrà certamente essere ignorato. Una situazione che rischia ora di richiedere interventi e correzioni ma si tratta anche di un’implicazione politica che ha già suscitato reazioni e prese di posizione, e tecnica che rischia di mettere in difficoltà le casse comunali, con il Comune costretto a recuperare una cifra complessiva che si aggirerebbe intorno ai 100mila euro. Le delibere in questione sono la numero 15 del 7 settembre 2015 che riguarda l’approvazione delle tariffe Tari del 2015 e la delibera di consiglio numero 20, sempre del 7 settembre, con oggetto la determinazione delle aliquote Irpef 2015. In sostanza, il ministero ha respinto il bilancio perché queste aliquote sarebbero state approvate successivamente all’adozione del bilancio, e non prima come di regola. Insomma, un problema non da poco e che mette a dura prova la maggioranza che dovrà annullare le delibere e adottare provvedimenti per far quadrare i conti. A cogliere al volo la
défaillance della maggioranza è l’ex sindaco Paolo Di Cesare che annuncia interventi ufficiali per fare chiarezza sull’accaduto. “Questa situazione è paradossale”, spiega Di Cesare, “e se le delibere venissero annullate, come richiesto dal ministero, si perderebbe un aumento di entrate correnti di 100mila euro. Si rischia quindi un importante disavanzo. Manderemo una nota alla Corte dei conti su quanto avvenuto”, aggiunge l’ex primo cittadino, “anche perché il bilancio viene a mancare di consistenza. L’accaduto è un fatto grave, c’è una responsabilità su questa situazione perché il bilancio non è solo viziato a livello economico, ma anche a livello amministrativo”.