Civitella. C’è un guasto all’elicottero che doveva trasportare i fedeli sulla cima del Monte Viglio per la solenne cerimonia in onore della Madonna blocca più di cento pellegrini per oltre sei ore in località Meta. Ma i malcapitati pellegrini, tra cui molti anziani anche ultraottantenni non si danno per vinti e attendono, nonostante il caldo afoso e senz’acqua, l’arrivo di un altro elicottero. Quello che riesce a fare la devozione a volte lascia senza parole e quando si parla di culto per l’Immacolata allora non c’è guasto che tenga, né sole battente, né sete. E’ quello che è capitato ieri a Civitella Roveto dove il parroco, don Franco Geremia, su richiesta di centinaia di fedeli, aveva organizzato un pellegrinaggio a oltre 2100 metri di altitudine a piedi, e addirittura in elicottero, per venerare la madonnina del Monte Viglio. Dopo una “Peregrinatio Mariae” nei comuni della Valle Roveto durata quasi sei mesi, l’adorata statua in bronzo di Maria ha infatti raggiunto il Monte Viglio dove, con una solenne celebrazione, è stata deposta come baluardo delle montagne rovetane e protezione dell’intera valle. Tanto era il desiderio di non mancare all’importante cerimonia che i parrocchiani più anziani e chi non se la sentiva di affrontare due ore di cammino in montagna di media difficoltà avevano chiesto e ottenuto addirittura il trasporto aereo. Il parroco della chiesa di San Giovanni era riuscito nel “miracolo” ma qualcosa ieri mattina non è andato per il verso giusto. Mentre i pellegrini venivano trasportati sul monte, l’elicottero ha avuto un guasto. Circa cento fedeli, soprattutto anziani, si sono così ritrovati a mille metri di altitudine, in località Meta, punto di partenza. Mentre a monte gli altri pellegrini assistevano alla celebrazione, a valle c’erano le altre bloccate a oltre 1.000 metri di altitudine, senza pranzo e senza acqua. La protezione civile, così come gli alpini, erano sul viglio e quindi non sono potuti intervenire per rifocillare i fedeli a Meta. Ma i devoti, quasi tutti, piuttosto che cercare mezzi alternativi per tornarsene a casa, hanno atteso eroicamente, nonostante le alte temperature all’ora di punta, per più di sei ore pur di poter raggiungere e venerare la madonnina. Alla fine la loro paziente devozione è stata premiata. E’ infatti arrivato un elicottero sostitutivo che ha anche dovuto riportare a valle quei pellegrini che erano riusciti a salire precedentemente, prima del guasto, tra cui anche il vescovo ausiliare dell’Aquila, monsignor Giovanni D’Ercole, e il vescovo della diocesi di Sora-Aquino-Pontecorvo, Filippo Iannone. Don Franco ha quindi fatto preparare un altro pranzo per gli ultimi arrivati e celebrare una nuova messa davanti alla statua della madonnina misericordiosa e protetttrice.