Castellafiume. Si è svolta ieri mattina a Castellafiume la cerimonia per la celebrazione della giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate che in Italia ricorre ogni 4 novembre in ricordo del 4 novembre 1918, anniversario della vittoria e della fine del primo conflitto mondiale per il nostro Paese. Numerose le penne nere che hanno invaso le strade del piccolo borgo marsicano. Tutti i partecipanti si sono radunati di buon mattino in piazza A. De Gasperi per assistere all’esibizione della Fanfara alpini della sezione Abruzzi. Dopo l’ammassamento davanti alla Chiesa di San Rocco il corteo è giunto nella parrocchia di San Nicola di Bari dove autorità civili e militari e numerosi alpini in congedo ed in servizio hanno assistito, insieme alla popolazione, alla Santa Messa domenicale celebrata dal Parroco di Castellafiume Don Francesco Turrino. A seguire la deposizione di una corona al monumento dei caduti ed una a quello degli alpini. In occasione della celebrazione si è svolta anche l’inaugurazione della sede sociale del Gruppo Alpini di Castellafiume che in paese, roccaforte degli Alpini, può vantare numerosi adepti e simpatizzanti. Come ogni anni la sezione Alpini di Castellafiume ha consegnato una targa ai familiari di quegli alpini che sono andati avanti in ricordo della loro memoria. Erano presenti tra gli altri il sindaco di Castellafiume Domenico Mariani, il primo cittadino di Luco dei marsi Domenico Palma, il comandante della stazione dei carabinieri di Cappadocia Maresciallo Giovanni Di Girolamo, il presidente della sezione alpini Abruzzo Giovanni Natale, il vice presidente vicario Pietro Calvarese, il segretario Pietro D’Alfonso, i consiglieri sezionali Giorgio Petricca e Mario Corradi, le delegazioni dei gruppi ANA provenienti da tutta la Marsica e l’associazione di protezione civile “Orsi d’Abruzzo”. “Nel giorno dell’Unità nazionale è mia intenzione condividere una riflessione in suffragio del sangue dimenticato di molti innocenti , sul quale per troppo tempo non si è voluto far luce” ricorda il primo cittadino Mariani nel suo discorso “mi riferisco in particolare alle feroci azioni perpetrate da una piccolissima e sanguinaria minoranza di uomini, se così possono essere definiti, che sia abbandonarono ed eccessi di violenza e a disumane vendette sui “Fratelli vinti”, mi riferisco alle esecuzioni sommarie portate aventi fino al 1948, al sangue di innocenti perché ritenuti vicino al regime “ e conclude “se realmente oggi siamo pervasi dal valore dell’unità Nazionale dobbiamo condannare con profonda determinazione ogni tipo di vergognosa omertà, soprattutto quelle funzionali alle ragioni di anacronistiche ideologie politiche”. f.d.m.