San Benedetto dei Marsi. Tre bare, quattro cadaveri (resti umani risalenti al terremoto del 1915) e alcuni oggetti sono stati portati via. L’orrore messo in atto durante la notte. E’ l’inquietante bilancio del raid avvenuto nel cimitero comunale marruviano. Informati sui fatti, a seguito della denuncia sporta dai parenti, sul posto sono intervenuti – con sollecitudine – i carabinieri della locale stazione, guidati dal maresciallo Loreto Colabianchi. Sono in corso le indagini, sulle quali stanno lavorando – alacremente – i militari dell’Arma per chiarire l’accaduto. L’azione sacrilega, messa a segno durante la notte, non esclude che si possa trattare di una profanazione a scopi satanici. Messe nere legate al mondo del satanismo? L’ombra delle sette? Distruzione, soppressione o sottrazione di cadaveri? Secondo la ricostruzione investigativa, i profanatori avrebbero sottratto i quattro cadaveri. L’ipotesi più probabile sarebbe, dunque, quella del furto con lo scopo di asportare gli oggetti in oro contenuti all’interno delle bare. Comunque, la risposta al giallo potrebbe essere nei filmati delle telecamere di videosorveglianza. L’unica certezza, al momento, è che trattasi di un abominevole delitto sanzionato dal libro secondo, titolo quarto, capo secondo, articolo 411, del nostro codice penale. Una inaccettabile e inqualificabile violazione del pubblico luogo di sepoltura, una nefandezza che offende il religioso rispetto e l’umano sentimento di pietà verso i defunti. Antonio Salvi