Tagliacozzo. 38 minuti, 2 secondi e 59 centesimi è stato il tempo record di Alex Schwazer, durante il test-allenamento nella pista non omologata di Tagliacozzo. 10 chilometri di marcia ed un risultato da record, a soli 4 secondi dal primato italiano che appartiene a Ivan Brugnetti. Alle 17.00, il giovane è sceso nel circuito del centro abruzzese, mostrando di ottenere tempi eccellenti in ogni parziale e ottenendo infine un risultato finale memorabile, dopo mesi di allenamento molto duri e solitari, lontano anche dalla famiglia, ma con il sostegno e la vigilanza del suo team di dottori, manager e professori, che hanno espresso il massimo della soddisfazione. Nella realizzazione dell’evento, hanno contribuito in particolar modo i membri dell’associazione sportiva dei Magic Runners, che hanno assistito i tecnici e lo sportivo durante il test.
Il doping. L’ex campione olimpico di Pechino 2008 è stato squalificato per doping nel 2013, essendo stato ritrovato positivo all’Epo, nella vigilia delle olimpiadi di Londra 2012. Prima del test sulla pista di Tagliacozzo, nella sala consiliare del comune, il dottor Benedetto Ronci e il professor Donati (considerato un’icona antidoping), hanno presentato le schede mediche del corridore e le sue condizioni fisiche monitorate attraverso specifici test di allenamento, dopo il tunnel buio della squalifica per doping, decretata dal Tribunale Antidoping e valida sino al 29 aprile 2016. Una depressione la causa di quella caduta, aveva spiegato mesi fa l’atleta al mondo dei mass media, che gli poneva dei limiti psicologici nei confronti degli altri corridori. Una vicenda decisamente spiacevole che non ha coinvolto solo il marciatore, ma anche la sua ex fidanzata, Carolina Kostner, campionessa azzurra di pattinaggio sul ghiaccio, che dovrà scontare ben sedici mesi di squalifica con l’accusa di complicità. Il giovane si era rammaricato per la notizia, dichiarando l’innocenza della giovane e sperando di poter chiarire con lei in futuro, ma ciò non è servito a salvare la Kostner dall’allontanamento dalle gare. Inoltre, Schwazer ha richiesto al Tribunale Antidoping una riduzione di tre mesi nella squalifica, anche se la Procura e Federatletica (di cui alcuni responsabili furono coinvolti direttamente nel caso, accusati ingiustamente dal marciatore) non sembrano essere favorevoli.
La forza del “team”. D’altra parte, oggi il giovane sembra determinato a divenire un testimonial antidoping, come dal lui stesso dichiarato, per dimostrare al mondo dello sport la sua trasparenza e la possibilità di riuscire a vincere senza doping. Nel test di ieri, Schwazer ha dato prova di continuare a credere fermamente nella sua ripresa e nei suoi allenamenti, ma soprattutto nel suo team che come spiega ai microfoni “è un punto di riferimento fondamentale. Avere delle persone che mi sostengono e credono in me mi dà la forza che mi continua a spingere per reagire”, afferma, “quello di oggi è solo un test che mi conferma i miei progressi nell’allenamento. Il mio obiettivo è crescere pian piano e tornare ad alti livelli, oggi sono lontano dagli allenamenti seri e per tornare in competizione nei piani alti ci vorrà del tempo”, continua, “Certo se mi viene concesso lo sconto della pena, posso iniziar prima a far gare, ma sono pronto per il 30 di Aprile”. Conclude il giovane, “perché proprio Tagliacozzo? Il mio amico Mario si allenava spesso qui e me l’ha consigliata proprio perché non omologata; ma soprattutto è vicino Roma”. Il campione è arrovato in città anche grazie all’impegno della Magic Runners di Tagliacozzo che si è occupata dell’organizzazione dell’evento.
Schwazer non è sicuramente il primo corridore che rientra in pista dopo il doping; il forte impegno e la costanza negli allenamenti, ma soprattutto la fiducia nel suo staff, rappresentano per lui una valida spinta per continuare nel modo positivo in cui sta ricominciando. Il prossimo test per l’atleta è previsto a Roma il 4 ottobre, sulla 20 chilometri, proprio il giorno prima della sentenza in tribunale riguardo il possibile sconto della squalifica. Al di là della sentenza, ci si augura che il giovane torni comunque presto a competere in gara, in merito ai sacrifici compiuti in questo periodo, ma soprattutto per dimostrare che il passato rappresenti ciò che è: passato. Raffaele Castiglione Morelli