Tagliacozzo. “Settembre è il mese del ripensamento sugli anni e sull’età […] come scintille brucian nel tuo fuoco le possibilità”, cantava Guccini nel 1972, quando usciva “Radici”. Una verità che sembra toccare direttamente i politici tagliacozzani alle prese con un bilancio degli ultimi anni trascorsi. Mancano ancora otto mesi al voto, ma in città si respira già aria di elezioni. L’equipaggio imbarcato nel 2011 sulla nave-giunta del sindaco Maurizio Di Marco Testa sembra arrivare affannato a destinazione, con alcuni cambiamenti dopo un’odissea di 4 anni e mezzo, mentre avanzano varie ipotesi sui futuri rappresentanti politici che guideranno la cittadina per i prossimi cinque anni. Sembra che ad accendere gli animi sull’argomento “elezioni” siano state le ultime discordie tra il primo cittadino e l’assessore alla cultura, Gabriele Venturini, rese manifeste durante l’episodio per la firma di approvazione per l’odiata/amata via Giorgio Almirante in cui l’assessore era contrario. È stata proprio in quell’occasione che è stato spolverato dall’armadio di alcuni cittadini un sistema di vecchia politica e si è creato un contrasto che ha visto un gruppo di amanti del periodo fascista in discussione con altri cittadini definiti comunisti e “buonisti”. Diatriba continuata e ripresa dopo il ritrovamento dei manifesti “xenofobi” contro i tre ladri rumeni, dei quali uno è stato arrestato proprio in questi giorni. Il sostegno del sindaco verso il gruppo di destra ha reso evidente l’incrinarsi dei rapporti con Venturini e, viste anche le nuove simpatie del primo per il leader della lega, Matteo Salvini (dopo un temporaneo appoggio al Partito Democratico nell’inizio del 2014, in occasione delle provinciali), si presuppone una sua nuova candidatura, probabilmente sostenuta dai giovani nostalgici del ventennio e dal vicesindaco Angelo Poggiogalle, anche lui con ambizioni da primo cittadino. Tra l’altro, non sono in pochi a sostenere che la realizzazione “fulminea” del nuovo parco in largo del Popolo, rappresenti l’emblema di una “dote” presentata alla cittadinanza in vista di una possibile ri-elezione. D’altra parte, si vocifera che Venturini potrebbe creare una nuova lista d’alleanza con Vincenzo Montelisciani, consigliere d’opposizione del gruppo Sel, raccogliendo anche alcuni consiglieri attuali come Antonio Stipano e Maria Antenucci, in contrasto con la politica amministrativa del sindaco. In questo scenario resta in dubbio la posizione dell’attuale consigliere di opposizione Vincenzo Giovagnorio che potrebbe essere inglobato nella lista ideale di Venturini, ma i contrasti avuti durante l’attuale amministrazione potrebbero impedire questo connubio. Giovagnorio, inoltre, non disdegnerebbe, a sua volta, una posizione da leader, ma va sempre chiarita la sua posizione politica.
Il “Demostene” di Di MarcoTesta, il suo “acerrimo” avversario politico di questi anni, Alfonso Gargano, sembra aver trovato un forte sostegno in Roberto Giovagnorio, vicino a una delle correnti del Partito Democratico e leader dell’opposizione della lista “Rinascita e sviluppo”, dopo l’abbandono di Bruno Rossi, che potrebbe anche lui tornare in campo. Molti sono convinti di una possibile lista concordata, dove però ci potrebbero essere dei disaccordi sulla scelta del candidato sindaco. Lo stesso Gargano potrebbe voler presentare la propria candidatura. Sembra, inoltre, che anche Giampietro Pendenza, ex primo cittadino di Tagliacozzo, attualmente in opposizione con la lista Prospettiva Futura, sia interessato a un triplice asse con Gargano-Giovagnorio, ma come leader, per cui è possibile che anche il suo nome comparirà anche stavolta nelle schede di maggio. In questa prima fase di ipotesi, appare anche il rispolvero dell’”ancièn régime” e spuntano i nomi di Pietro Mercuri (vice sindaco nella passata giunta), di Nello Maiolini, giornalista, e di Domenico Amicucci, ex assessore alla cultura nella scorsa giunta, che potrebbe ricercare insieme a Gabriele Mastroddi (ex consigliere), la possibilità di costruire una nuova lista moderata di centrosinistra vicina al Pd, ma in contrasto con la corrente di Roberto Giovagnorio. Tra le new entry spunta anche il nome di Rossella Donzelli, ex assessore alla cultura nell’amministrazione Pendenza, che sarebbe stata chiamata in causa più volte da diverse parti. Ci sono poi una serie di correnti e movimenti che ancora non hanno preso una posizione. Sicuramente, come già avvenuto in passato, saranno proprio queste fazioni a fare la differenza. Per il momento l’unico ad essersi palesato è il gruppo di destra legato a Salvini e alla Meloni, vicino all’attuale sindaco, che più volte si è incontrato per affrontare diverse tematiche clou della città come quelle della sicurezza. Il Movimento 5 stelle, che a Tagliacozzo ha un nucleo ben consolidato, potrebbe esprimere una propria candidatura e correre da solo per lo scranno comunale. Tutte queste sono solo voci di una prima fase. Presto, emergeranno sicuramente nuovi volti e ci si augura magari una maggiore presenza di giovani e di donne. Mentre le risposte si avranno col tempo, nella certezza presente rimangono sicuramente alcuni primari bisogni della cittadina che deve affrontare problematiche urgenti come l’ospedale, l’eternit, la viabilità delle strade, una pista-ciclabile incontrollata e sistemi di parcheggio non ben determinati, oltre una continua rivalutazione e custodia del patrimonio storico, artistico e naturale. Si auspica in futuro un sistema politico dedito con impegno a creare possibilità ai giovani di rimanere nel territorio e di non esser costretti a fuggire, un sistema che sappia usufruire sempre di più delle disponibilità offerte dai fondi europei e che abbandoni vecchi sistemi di far politica, nocivi per un piccolo, ma potenzialissimo centro, come Tagliacozzo. Detto questo, chi si candiderà? Raffaele Castiglione Morelli