Avezzano. La cucina internazionale arriva nella Marsica con l’apertura di una maxi struttura della ristorazione. Sulla scia dell’effetto Expo, anche la Marsica è stata risucchiata nel vortice e nella moda dei ristoranti internazionali. Sabato 26 settembre, infatti, aprirà HappyWok, un marchio ideato da un giovane e affermato imprenditore cinese. In sei mesi e con il coinvolgimento di una quindicina di aziende locali, è riuscito a portare nel territorio una nuova concezione di cucina, con la già collaudata formala arrivata anche in tutte le principali città italiane del “mangi quello che vuoi” pagando un prezzo fisso che in questo caso è di 12,90 euro per la cena, meno di 10 euro per il pranzo. Tutto ciò porterà anche a un impatto positivo dal punto di vista occupazionale. Lavoreranno nella nuova struttura, che si trova a Cappelle dei Marsi, sulla Tiburtina, nelle vicinanze del centro commerciale I Marsi, una trentina di persone. E mentre l’iter per l’apertura del McDonald’s sembra rimasto incartato tra le lungaggini burocratiche, Happy Wok, grande ed elegante struttura, progettata dall’architetto Alberto Bisciardi, è stata realizzata in tempi record. L’ingente investimento per il maxi ristorante prevede 400 coperti, 1.500 metri quadrati di salone, 80 diverse portate e 13 chef internazionali, ognuno esperto in diversi tipi di cucina, quindi non solo quelli italiano e giapponese. Si tratta di nuove tendenze che spesso somigliano più a una moda che a una vera passione alimentare. Gli italiani, infatti, interrogati sul motivo per cui scelgono di mangiare etnico, rispondono di farlo “per moda” (67%), “come pretesto per passare una serata diversa” (43%) e non manca chi va al ristorante giapponese o indiano solo “per assecondare il partner” (52%) o per spendere meno (47%). L’azienda sbarcata ad Avezzano è guidata da Agi Zhu, 29 anni, arrivato dalla Cina neanche dieci anni fa e già alla guida di diverse strutture a Roma e nel resto del Lazio. Lavoreranno 13 chef internazionali, ognuno con competenze in diversi tipi di cucina tra cui quella italiana e quella giapponese. Una scelta dettata anche dalla moda. Cibi stranieri come il sushi oppure come il churrasco, o dolci come i muffins sono diventati ormai parte integrante dell’alimentazione degli italiani. Basti pensare che in Italia esiste in media, secondo il rapporto Coop 2015, un ristorante internazionale ogni 320 abitanti. In Lombardia c’è un locale etnico ogni 379 persone, e a frequentarli almeno due o tre volte all’anno è il 50 per cento della popolazione, ma in realtà la passione per il cibo etnico è trasversale lungo tutta la penisola. “Abbiamo realizzato questa grande ed elegante struttura, progettata dall’architetto Alberto Bisciardi”, sottolinea Agi, “sulla scia delle tendenze in voga in tutta Italia e abbiamo utilizzato impianti di cucina all’avanguardia e con nuove tecnologie e rigidi protocolli igienico sanitari. Ci sarà inoltre la grigliata a vista e altre novità. Abbiamo avuto già i primi riscontri e siamo subissati dalle prenotazioni per i primi giorni, tanto che le abbiamo interrotte in modo da dare la possibilità a tutti di entrare”.