Gli appassionati di storia e archeologia si preparino ad un weekend ricco di eventi più unici che rari. Si tratta di sabato 19 e domenica 20 quando, durante le “Giornate Europee del Patrimonio” si apriranno gratuitamente le porte di siti archeologici e musei solitamente chiuse al pubblico con la volontà di offrire una proposta ampia, che colleghi le diverse realtà locali.
Sabato 19: ore 9.30 e 11 per la prima volta si apriranno le porte i depositi e i laboratori di restauro della Soprintendenza Archeologica dell’Abruzzo, ospitati all’interno del Museo Paludi di Celano, che conservano una buona parte dei materiali raccolti nella Marsica. Il personale accompagnerà i visitatori attraverso i luoghi in cui arrivano i reperti degli scavi del territorio. Le prime operazioni di accoglienza e di messa in sicurezza, gli interventi di restauro, le analisi, la catalogazione e la successiva valorizzazione dei beni verranno raccontati dai reperti riportati alla luce a Celano, Alba Fucens, Lucus Angitiae (Luco dei Marsi), Marruvium (San Benedetto dei Marsi) e dal territorio della Marsica. Tra questi gli oggetti in legno da Alba Fucens, di cui le tavolette con i segni della scrittura custodiscono le parole e i racconti dell’epoca romana, e la tomba dell’uomo dell’Eneolitico.
Ore 15 Cunicoli di Claudio: si riapre il cunicolo del Ferraro. Grazie a un recente intervento, finanziato con fondi del GAL Gran Sasso Velino, una delle “discenderie” che conducevano nel canale principale, utilizzata per le operazioni di scavo, è oggi visitabile; il Cunicolo del Ferraro avvicina il visitatore al sistema di gallerie e pozzi che consentì, nel 52 d.C., di giungere all’inaugurazione dell’opera, alla presenza dell’imperatore Claudio, di sua moglie Agrippina e del giovane Nerone (è necessaria la prenotazione al 366.9615633).
Ore 16 e 17.30 visite nel mondo magico di Angizia. La dea-maga accoglie i visitatori nell’area sacra recentemente aperta al pubblico. Angizia, alla quale era probabilmente dedicato il santuario affacciato sulla riva del lago Fucino, incarna vari aspetti del mondo femminili, riproposti dalle tre statue rinvenute nel 2003: la dea seduta in trono, in terracotta, e le due in marmo di scuola rodia del II sec. a.C., rappresentanti Cerere e Afrodite, esprimono l’adesione a forme artistiche di particolare pregio. Il percorso di visita si snoda attraverso gli edifici sacri che, a partire dal III sec. a.C. ospitarono il culto delle dee e oggi restituiscono le forme e i luoghi del culto. Al termine della visita è in programma un concerto per pianoforte e voce.
Ore 16 e 17.30 visita alla Collezione Torlonia: dall’acqua alla terra, immagini della trasformazione di un paesaggio nell’antichità del Fucino. La Collezione Torlonia raccoglie i reperti recuperati durante il prosciugamento del lago, effettuato, a metà dell’Ottocento, da Alessandro Torlonia; appartenenti a epoche diverse, a partire dalla preistoria, entrarono nella sua collezione, acquistata dallo Stato nel 1994. La visita guidata conduce il visitatore in un coinvolgente percorso attraverso secoli di storia e consente una riflessione sulle trasformazioni dell’ambiente e del paesaggio, da sempre fattori determinanti nella storia di un territorio e dei suoi abitanti; il passaggio da un’economia precedentemente legata alla pesca a quella attuale, esclusivamente agricola, è attestata dai reperti esposti e dalle parole di coloro che hanno narrato la storia di questi luoghi
Domenica 20: Ore 15 il percorso delle mura di Alba Fucens. Viene presentato al pubblico il nuovo percorso lungo le mura che cingono la città romana di Alba Fucens per 3 km. Conservate per tratti consistenti e interrotte da quattro porte per l’accesso al centro urbano, abbracciavano tutto il perimetro definito dalle tre colline, attestato su una quota di m 980 s.l.m. La compattezza e la solidità dell’impianto murario assegnano ad Alba la connotazione di città “ben fortificata” tanto da farne luogo adatto per la prigionia di personaggi importanti. La visita, che si svolge lungo alcuni dei tratti più significativi del circuito, terminerà nell’anfiteatro dove è in programma la performance “Qui … dove viveva il Lago. Suoni e voci dalle storie del lago Fucino”.
Ore 10.30 – 11.30 – 16 – 17 La villa romana di Avezzano: vita di campagna, cibo per la città. La grande villa, oggi situata nella periferia di Avezzano e in epoca romana appartenente al territorio di Alba Fucens, è stata rinvenuta in occasione della realizzazione di un centro commerciale e, dopo lo scavo, è stata oggetto di un progetto di valorizzazione che ne consente la fruizione. In uno degli ambienti aperti sull’atrio, è conservato un pregevole mosaico con motivi figurati, di cui quello centrale policromo rappresentante una vittoria alata in corsa su biga. La villa, che subì numerose trasformazioni nel corso del tempo, è espressione di un paesaggio oggi profondamente mutato, che viveva di una costante interazione con il vicino centro urbano. I resti archeologici testimoniano le attività agricole e produttive delle campagne della città di Alba Fucens, la produzione di prodotti che venivano smistati e venduti nelle botteghe dell’antica colonia. Francesco Proia