Tagliacozzo. Porte chiuse da oggi al convento della Madonna dell’Oriente. Dopo una storia di 117 anni, i frati minori lasciano il santuario francescano, meta quotidiana di fedeli e visitatori. La messa della mattina sarà garantita dai frati conventuali del convento di San Francesco a Tagliacozzo, ma le sorti del convento sono ancora incerte visto che i Legionari di Cristo, contattati in un primo momento per assumere la guida della struttura, ci avrebbero ripensato. I fedeli, rammaricati, hanno inviato un’accorata lettera al vescovo dei Marsi, Pietro Santoro, alla Provincia dei frati minori e al cancelliere diocesano don Ennio Grossi per chiedere che la struttura non venga abbandonata a se stessa. I tre frati rimasti hanno lasciato la storica struttura religiosa e riconsegnato le chiavi alla curia, proprietaria della chiesa e al Comune, a cui appartiene il convento. Padre Concezio e padre Ludovco sono tornati a San Bernardino all’Aquila, mentre fra’ Diodato, da tanti anni a Tagliacozzo tra trasferimenti e ritorni, si è trasferito al convento di Celano. La chiusura è stata decisa da padre Carlo Serri, ministro provinciale dei minori d’Abruzzo a causa della carenza di religiosi nella Regione. Ad aiutare i frati di Tagliacozzo nella messa dei giorni festivi ci sarà probabilmente un sacerdote inviato dalla Curia. Il rischio che il convento venga abbandonato a se stesso è alto. L’edificio ha beneficiato dei fondi per il giubileo ed è stata ristrutturata con la realizzazione di una centro di accoglienza diurno. Il santuario del 1.600 sorge sulle falde del Monte Arunzo a 800 metri di altezza, attorno all’antica cappella che accolse la sacra icona proveniente da Bisanzio. Comprende il museo, oltre a reperti antichi, ex-voto a testimonianza della fede popolare e una pregevole sezione di “Mariologia”. Sembra essere sfumata l’ipotesi di una presa in consegna del convento da parte dei Legionari di Cristo che ci avrebbero ripensato. I frati arrivarono nel 1896 e né la storia travagliata del santuario e del convento, né le vicissitudini avvenute nel corso dei decenni, li avevano mai allontanati, così come non si era mai interrotto il flusso di fedeli. “I frati”, affermano i fedeli, “sono stati testimoni di fede, di carità evangelica e la storia millenaria, gli anni trascorsi al servizio della Vergine dell’Oriente non possono essere cancellati”. Ora la battaglia per riaprire il convento è già iniziata.