Avezzano. L’episodio è accaduto nella mattinata di ieri, venerdì 4 luglio, intorno alle ore 9, in via Pie-le-Pogge, ad Avezzano.
Un cane, a passeggio col proprio padrone, è stato travolto da un’auto che, pur non andando ad alta velocità, non ha rispettato la segnaletica stradale. L’automobilista non si è fermato. Nessun accenno di soccorso, nessuna traccia di umanità. Solo l’urto, poi la fuga.
Il cane – un compagno fedele, innocente – è rimasto riverso sull’asfalto. Il suo padrone, sotto shock, ha assistito impotente alla scena. Fortunatamente, nonostante le gravi fratture riportate, l’animale è sopravvissuto ed è ora in cura presso una clinica veterinaria.
L’accaduto non desta nemmeno più neanxhe grande clamore o stupore. Non è il promo episodio nel capoluogo della Marsica e casi analoghi hanno visto coinvolte anche delle persone, non solo animali. “L’indifferenza, ormai, è diventata la regola”, l’amara riflessione di un cittadino.
Una scena, questa, che purtroppo non sorprende più di tanto in una città dove neppure agli stop ci si ferma più.
Questo non è solo un incidente. È l’ennesima manifestazione di una città che sta lentamente ma inesorabilmente regredendo. Il rispetto per le regole è evaporato, i passaggi pedonali sono terra di nessuno, e la cortesia è diventata merce rara. Le strade raccontano di inciviltà quotidiana, di automobilisti che si sentono padroni del mondo e cittadini sempre più rassegnati.
Nel frattempo stride il fatto che, a pochi chilometri, L’Aquila è stata designata Capitale Italiana della Cultura per il 2026. Un riconoscimento che sottolinea quanto una città possa risorgere e investire nella bellezza, nella partecipazione, nel senso civico. Avezzano, invece, forse viaggia a vele spiegate per ottenere – se si continua così – il riconoscimento di città dell’inciviltà per il 2026.
“È difficile non cedere alla rabbia. Perché un cane investito e abbandonato non è solo una notizia di cronaca nera. È il termometro di una comunità che si sta perdendo. E se nessuno reagisce, se si continua a fare finta di nulla, se la gente pensa che tutto sia normale – dal parcheggiare sui marciapiedi al fuggire dopo un investimento – allora sì: prepariamo la clava, perché a breve ne avremo bisogno”, conclude il nostro lettore nella sua amara e condivisibile riflessione.