Avezzano. Un anno scolastico, quello ancora in corso, che si conclude con la speranza di vedere debellata la pandemia; un anno non facile, ma i più giovani insegnano, anche in questa occasione, che imparare condividendo è importante.
Molto partecipato, vissuto con grande entusiasmo, allegria ed applicazione, è stato il corso “Il giornale e la tv – noi e l’informazione”, a cura della giornalista Orietta Spera, che ha avuto luogo, dallo scorso dicembre, alla scuola primaria “Mazzini – Fermi” di Avezzano. Protagonisti, gli scolari della quarta e quinta “A” che, incoraggiati dalla dirigente scolastica Fabiana Iacovitti e guidati dalle insegnanti Gianna Danese ed Annamaria Rosati, hanno dato prova di diligenza e metodo, pure grazie alla perizia e alla bravura delle proprie maestre. 18 gli alunni di quarta, 26 quelli in quinta, hanno reso frizzante l’iter del corso, reinventandosi speakers in erba, eccellenti nella redazione e lettura del telegiornale così come di testi “pubblicitari”, ed esprimendosi con passione davanti all’ipotetico microfono di una radio.
Prossimamente, prima dell’esito dell’iniziativa, i 44 piccoli “cavalieri dell’informazione”, incontreranno, a scuola, il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, Stefano Pallotta, con il quale faranno il “punto della situazione”, confidandogli i loro sogni ed ascoltando i suoi consigli (preziosissimi, soprattutto per chi vorrà realmente fare, “da grande”, il giornalista); un altro appuntamento è fissato tra qualche giorno nella sede di Radio Monte Velino, dove i ragazzini della “Mazzini – Fermi” prenderanno visione di com’è fatta una radio e di come si parla “realmente” in radio.
Ad accoglierli alcuni tra gli speaker “storici” dell’emittente avezzanese: Carlo Michetti e Tonino Vitale, insieme con l’editore, Valerio Palozzi. Il saggio conclusivo si terrà al Castello Orsini – Colonna il 30 maggio, in mattinata, dalle 10,00. I giovanissimi mostreranno ai loro genitori quanto imparato e “messo in atto” insieme con la “maestra” Orietta.
Ospite d’eccezione, il 30, un esempio e un “simbolo” marsicano: la scuola, la cultura, la comunicazione, lo spettacolo, saranno ben rappresentati dalla figura e l’esperienza di Abramo Frigioni.