Avezzano. Tempo di riflessioni in casa Forza Italia. Il partito più moderato dei tre principali di centrodestra, infatti, è alla ricerca di quella stabilità interna fondamentale per preparare al meglio le elezioni comunali nel capoluogo marsicano.
Dal tavolo della coalizione non è ancora emersa chiara la strategia da adottare in vista della futura campagna elettorale su Avezzano, ma, in questa fase, gli occhi sono tutti puntati sulla necessità di riorganizzarsi e serrare le fila per strutturarsi adeguatamente. Ma con alcuni nodi da sciogliere. Il primo è quello legato alla figura di Gabriele De Angelis, ex sindaco di Avezzano e coordinatore provinciale degli azzurri, che non ha ancora svelato le sue intenzioni circa una possibile ricandidatura in primavera.
Aureliano Giffi, coordinatore cittadino di F.I., al fine di costituire una lista forte, coesa e ambiziosa, dovrà valutare anche le intenzione di altri nomi storici del territorio, primo fra tutti Emilio Iampieri, ex consigliere regionale per due mandati che, però, seppur navigato e vicino alla riconferma in Regione, potrebbe decidere di non correre per la poltrona più ambita in città. Tutte da decifrare, quindi, le sue intenzioni.
Il partito guidato Silvio Berlusconi ha iniziato un percorso di ringiovanimento necessario per guardare al futuro con maggiore propositività. La nomina a coordinatore provinciale di Nello Simonelli testimonia, infatti, come su Avezzano il movimento abbia ancora un discreto seguito e appeal da sfruttare e valutare nel corso degli anni a venire. Da comprendere anche la posizione di Armando Floris, da sempre presente negli ambienti di Forza Italia e per molti indicato come il naturale successore di Gabriele De Angelis qualora quest’ultimo decidesse di non candidarsi.
Premessa indispensabile perché Floris scelga di scendere in campo, però, potrebbe essere quella della candidatura a sindaco. Dopo un lungo percorso iniziato con la politica giovanile, sempre coerente con la sua visione, le comunali 2020 rappresenterebbero l’opportunità giusta per candidarsi a primo cittadino. Anche se finora non ha sciolto riserve né si è esposto pubblicamente, non è un’ipotesi che ci sentiamo di scartare.