Avezzano. L’incontro al ministero per lo Sviluppo economico sul caso LFoundry viene disdetto e parte la caccia al colpevole. Mercoledì dal Mise è partita una lettera a firma di Giampietro Castano indirizzata alle organizzazioni sindacali nazionali e territoriali di Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil, Fismic e Failms Cisal, al presidente vicario della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli, al primo cittadino di Avezzano, Gabriele De Angelis, e a Fabrizio Famà delle risorse umane di LFoundry, nella quale frettolosamente si annunciava che l’incontro non ci sarebbe stato. La notizia ha fatto accendere gli animi dentro e fuori l’azienda e tra i sindacati il clima è diventato piuttosto teso. “Da mesi avevamo saputo che la Smic aveva deciso di lasciare il territorio marsicano”, ha spiegato Antonello Tangredi segretario territoriale Fim-Cisl, “la notizia, che molti davano per sciocchezza, in realtà si è poi concretizzata. Siamo molto preoccupati. La crisi che doveva vedere uno sbocco al di là del disimpegno cinese si è trasformata in un nuovo problema. Lo stabilimento di fatto oggi è in mano a chi se lo vuole comprare. La società ci ha detto che c’è qualche acquirente che però chiederà una cura dimagrante”.
Secondo Tangredi l’accordo che ha portato ai contratti di solidarietà per oltre 1.400 dipendenti del sito è stata la soluzione giusta per evitare temporaneamente gli esuberi. “Saranno tutti dentro per 18 mesi e nessuno sarà licenziato”, ha continuato Tangredi, “abbiamo gestito bene i contratti di solidarietà dopo una lunga trattativa al di là di quello che dice la Fiom. Abbiamo messo in sicurezza i lavoratori che usufruiranno dei benefici dei 18 mesi di Cds, con la cassa integrazione sarebbero stati a casa e sarebbe di fatto aumentato il lavoro nero”.
Tangredi è poi tornato sul caso del mancato incontro al Mise puntando di fatto il dito contro la Fiom – Cgil che non è tra i firmatari dell’accordo sui contratti di solidarietà. “L’incontro è stato fatto saltare dalla Fiom Cgil”, ha concluso il segretario territoriale Fim – Cisl, “con l’appoggio di qualche politico. Vogliono portare l’accordo al ministero del Lavoro perché credono sia opportuno ridiscuderlo di nuovo. La Fim, Uilm, Fismic e Failms chiederanno di riconvocare il tavolo al Mise. Non fare questo incontro è da irresponsabili. È una stupidaggine che si continui a dire che l’accordo non è fatto bene”.